L’Italia può giocarsela con il Belgio? Parola a Massimo Oddo. Il campione del mondo 2006, oggi apprezzato allenatore, analizza nel dettaglio qualità e spunti tattici della Nazionale azzurra targata Mancini.
Un miscuglio tra giovani ed esperti che, almeno fino ad ora, ha portato risultati davvero lodevoli. Domani sera però, per i quarti di finale di Euro2020, arriva l’esame del Belgio. Uno scoglio difficile ma, al tempo stesso, molto stimolante per capire la consistenza di Jorginho e compagni.
Nel corso di Radio Radio Lo Sport abbiamo raccolto le impressioni di Massimo Oddo
“Quando ti vengono a mancare giocatori determinanti, come nel caso del Belgio, è sempre un bene per gli avversari. Quindi è normale che, se dovessero essere confermate le assenze di De Bruyne e Hazard, sicuramente per il Belgio è una brutta gatta da pelare. Sono due giocatori che spostano gli equilibri e che possono determinare la partita in qualsiasi momento.
L’Italia deve fare la sua partita come sempre con un pizzico di sana paura, perché è quella che ti fa scendere in campo con umiltà ma con la consapevolezza e la convinzione che sei un bel gruppo e che giochi un buon calcio“.
Il progetto vincente di questa Nazionale guidata da Roberto Mancini
“Una serie di circostanze ha consentito a questa Nazionale di arrivare a questo appuntamento nel giusto momento. Tutto è partito da quando si è insediato Mancini. Lui ha scelto una via, l’ha sposata e difesa portandola avanti. Una strada fatta di tanti giovani che all’inizio, o anche adesso, non hanno grandissima esperienza internazionale. Ragazzi coadiuvati però da esperti come Chiellini ed altri. Un giusto mix tra giovani e anziani con i risultati che tutti abbiamo visto.
L’arma usata dal mister, con grandissima intelligenza, è quella di sfruttare i propri giocatori al massimo per quelle che sono le proprie caratteristiche. Ognuno al posto giusto con le doti proprie al servizio della squadra. Un esempio su tutti è Spinazzola che sa difendere, ma soprattutto è molto bravo ad offendere in avanti. Stesso discorso per gli esterni che si accentrano e per la punta bravissima ad attaccare la profondità. Poi Mancini ha dato 2-3 concetti di gioco chiari, limpidi e molto efficaci“.
Come fermare Lukaku?
“Lukaku è un giocatore che conosciamo bene perché gioca in Italia. Può mettere in difficoltà la squadra avversaria con potenza fisica e attacco della profondità palla al piede. Acerbi ha dimostrato di essere sicuramente all’altezza, quindi sarei tranquillo se dovesse giocare lui ed anche Bastoni. Sarei tranquillissimo se dovesse giocare Chiellini per quella carica agonistica e per quella esperienza internazionale superiore ai compagni“.
La difficoltà di scegliere in certi momenti…
“Fare delle scelte in questi momenti delicati è la cosa più difficile per un allenatore. Sono sensazioni assolutamente personali di ogni singolo tecnico. Di un giocatore si valuta tutto, dall’inizio alla fine di una partita. Nelle gare secche ancora di più. Solitamente 8-9 titolari un allenatore ce l’ha sempre in testa, poi però 2-3 dubbi rimangono spesso fino a un quarto d’ora prima della riunione finale quando deve dare la formazione“.
Verratti o Locatelli a centrocampo?
“Stiamo parlando di due giocatori diversi. Personalmente se dovessi affrontare una squadra che pressa in avanti e magari va a prendere forte Jorginho, sceglierei uno come Verratti che possa essere l’alternativa a Jorginho. Quando invece trovi una squadra un po’ più chiusa e attendista, in cui devi trovare più soluzioni offensive, allora preferirei uno come Locatelli che si sa inserire benissimo ed ha più goal. Ovviamente questa è una idea personale“.
Pronostico per domani?
“Spero che l’Italia possa passare questo turno. Credo che questo sia uno scoglio molto importante. Che posso dirvi? Un goal al primo e un goal al secondo tempo. 2-0 per l’Italia“.