Green pass farlocchi, mascherine fasulle, incarichi compensati in stile “tangenti” per acquistare presidi medici e tanto, tanto altro ancora. Di marcio ce n’è stato e ce ne sarà in quella che è a tutti gli effetti una vera e propria pandemia criminogena, tanto che, in un momento in cui il combattimento alle tessere verdi falsificate e comprate online per qualche centinaio di euro, qualcuno lancia l’allarme pure sui vaccini.
Il fracasso scaturito dalle parole dello psichiatra e criminologo Alessandro Meluzzi nel corso di una conferenza organizzata dall’associazione Salute Attiva lo scorso 15 luglio sulla possibilità che vengano offerte soluzioni placebo spacciate per vaccini, ha risuonato sul web scatenando le critiche da parte delle testate online mainstream. La notizia è stata subito etichettata come bufala senza neanche il tempo di specificare o no quanto siano effettivamente possibili eventuali truffe legate ai vaccini anti-Covid, ma in diretta a “Un Giorno Speciale” Meluzzi non ha smentito quanto affermato al convegno: “Buona parte di quelli che si sono vaccinati – ha detto Meluzzi alla platea – da una certa sfera in avanti, hanno fatto falsi vaccini. Lo hanno proposto anche a me“.
Vero o falso? E perché non essere più precisi?
“Non posso fare i nomi perché sarebbe un’infamia“, dice Meluzzi ai nostri microfoni, “ma in criminologia, quando ci sono dei sospetti indotti in un pettegolezzo e ci sono tre indizi, tre indizi formano quasi una prova. Nelle mie frequentazioni personali“, dice, “ho avuto almeno tre notizie di questo tipo: un paziente eccellente, cioè un uomo molto ricco e molto potente, un uomo delle forze dell’ordine – mia fonte giornalistica – e un politico, tra l’altro anche membro della mia Chiesa ortodossa. Mi hanno confessato in tre modi diversi (uno come paziente, l’altro come fonte e l’ultimo come membro della mia chiesa in un colloquio) che avevano ricevuto un falso vaccino e se io ero interessato a fare questa cosa“.
L’intervista da Fabio Duranti e Francesco Vergovich.