Una cascata di milioni di euro caduta sulle emittenti radiotelevisive locali che nel corso dell’emergenza Covid si sono impegnate a diffondere i messaggi di Governo e istituzioni. Tutto a norma di legge, stando a ciò che prevede il decreto elaborato dall’ex ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, che ha introdotto il “Fondo emergenze emittenti locali”. Nella pura sostanza, essendo a conoscenza delle difficoltà economiche di tv e radio sparse per il territorio italiano, l’allora Esecutivo del Conte bis ha pensato bene di stanziare contributi a fondo perduto solo per quei media “che si impegneranno a trasmettere messaggi di comunicazione istituzionale relativi all’emergenza sanitaria all’interno dei propri spazi informativi”.
Come si può vedere dagli elenchi delle emittenti che hanno presentato domanda e ricevuto il contributo straordinario – pubblicati sul sito del Ministero – ingenti sono le somme elargite, così come numerosi sono i nomi di chi le ha ricevute. Di certo non un buon segnale per tutta quella parte di popolazione desiderosa di ricevere un’informazione critica rispetto agli organi di potere. È anche con questi mezzi che il pensiero unico si impone? Sul tema sono intervenuti in diretta il professor Alessandro Meluzzi e Fabio Duranti, ai microfoni di Francesco Vergovich a Un Giorno Speciale.
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