Queste parole sono propaganda: vogliono impedirci di porre domande chiamandoci complottisti

Leggiamo in questi giorni sul Corriere del Siero, pardon, Il Corriere della Sera, la storia di Tania. Tania è una donna quarantottenne che ha trascorso ben 45 giorni in rianimazione a Cittadella, in Veneto. Le ragioni non sono nemmeno a dirlo legate alla contrazione del Covid-19. Tania è passata nel girone infernale dei malati del Covid e dopo 45 giorni in rianimazione ce l’ha fatta. Ella esorta tutti a farsi benedire senza nutrire alcun dubbio e senza porre domande. Questo in effetti è il nucleo del post pubblicato dal Corriere del Siero sulla propria pagina Instagram, non dubitate in alcun modo, abbandonate ogni dubbio, vivete soltanto nelle granitiche certezze, fatevi benedire con il sempre laudando siero in saecula saeculorum. In sostanza la narrazione proposta dal Corriere del Siero in relazione alla vicenda di Tania pare prestarsi molto bene ad una giustificazione, l’ennesima, del nuovo leviatano tecno-sanitario. A suggerire una lettura di questo genere è anche il passaggio finale del post del Corriere del Siero: “Si muore di coronavirus, non di vaccino“. Queste le parole di Tania con le quali ella esorta tutti a non dubitare, a non fare come lei che dubitando a trascorso giorni terribili nella terapia intensiva.

Or dunque questo passaggio finale rappresenta a tutti gli effetti l’apoteosi del nuovo discorso dominante terapeuticamente corretto. In tanto va da se che la donna in questione, Tania, alla quale auguriamo ogni bene, non ha le competenze medico scientifiche per fare le riflessioni che pure il quotidiano meneghino, Corriere del Siero, riporta come se provenienti dalla bocca di un primario di virologia. Il fatto che Tania stesse effettivamente morendo di coronavirus può essere universalizzato nel modo in cui ha fatto ella con le sue parole e come è stato ripreso dal Corriere del Siero fino a negare in forma assoluta ogni correlazione possibile tra la benedizione e il decesso? Su quali basi scientifiche appunto si può dire che non vi è correlazione in alcun caso tra coronavirus, vaccino e morte per il vaccino? Con questo non sto dicendo che si muore di vaccino, sia chiaro, ma dico semplicemente che non ci siano basi scientifiche per negare ogni correlazione in via priorica. Su che basi Tania e Il Corriere ci dicono che si muore di Coronavirus e non di vaccino? Siamo ovviamente nell’ordine della propaganda più che del discorso scientifico. Sarebbe a questo punto interessante, non per altro per condicio, sentire il parere di coloro i quali sono morti dopo, non per, la somministrazione del laudando siero. Audiatur et altera pars, dicevano i latini, si presti ascolto anche all’altra parte. Siamo sicuri che valga anche per loro l’asserto secondo cui si muore di coronavirus e non inseguito ai vaccini.

Or dunque è partita ufficialmente la lotta contro i dubbi e le domande, questo il punto su cui vale la pensa spendere qualche riflessione. Non è più consentito dubitare e porre domande nel quadro del nuovo levietano tecno-sanitario pena l’essere sconfessati, denigrati e ostracizzati come complottisti. Ebbene useranno a ripetizione scene, immagini, e testimonianze come queste per terrorizzarci e dunque per indurci alla santissima benedizione con il sempre laudando siero in saecula saeculorum. I più stanno già iniziando a modificare l’ordine del discorso e a parlare espressamente di pandemia dei non benedetti, segnatevi questa formula giacché costituirà la chiave per capire gli eventi autunnali e ciò soprattutto dal nuovo lockdown che verrà presentato come responsabilità diretta di chi non ha l’infame tessera verde cioè di chi non ha si è sottoposto alla santissima benedizione. “It’s a pandemic of the unvaccinated” parola di Joe Biden, luglio 2021. Ricordatevi di questa formula: la pandemia dei non benedetti. Di qui in poi la colpa di tutto, contagi, confinamenti, coprifuoco, perdite dei posti di lavoro ecc. sarà generosamente scaricata sulle spalle dei non benedetti dal siero sempre laudando. Così ancora una volta le scelte pre-ordinate del blocco oligarchico neoliberale verranno giustificate e rese invisibili.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro