Il Telegraph sull’immunità di gregge ▷ “Potrebbe non essere mai raggiunta”

L’emergenza Coronavirus prosegue e in tutto il mondo i contagi sono ancora migliaia ogni giorno, nonostante la campagna di vaccinazione che prosegue e che nelle ultime settimane è stata estesa soprattutto ai giovanissimi. La soluzione, a detta degli esperti, non sarebbero però i vaccini, che non escludono che le persone possano contagiarsi ugualmente. Ad affermarlo è anche la nota e prestigiosa testata Telegraph, che in un articolo che ha fatto il giro del mondo titola: “L’immunità di gregge è un obiettivo “mitico” che non sarà mai raggiunto, afferma il responsabile del vaccino di Oxford”.

Come si legge sul quotidiano inglese, il direttore dell’Oxford Vaccine Group, Andrew Pollard, ha affermato che non saranno i vaccini a fermare la diffusione del Covid-19 in quanto la variante Delta può essere trasmessa anche dalle persone che sono state sottoposte all’inoculazione.
Pollard, come scrive il Telegraph, “Ha aggiunto che i vaccini possono rallentare leggermente il processo di trasmissione, poiché ci sono alcune prove che le persone inoculate sono infettive per un periodo di tempo più breve”, ma ha avvertito che “non abbiamo nulla che fermerà completamente la diffusione di Covid-19”.

A commentare l’articolo del noto quotidiano inglese è stato Alessandro Meluzzi a “Un Giorno Speciale”: “Stiamo transitando di fronte a questa circolazione virale, cioè quello di un equilibrio endemico. Questo virus, che è uscito da un laboratorio di Wuhan in maniera criminale, rimarrà in circolazione per l’eternità, non c’è ombra di dubbio. L’unica cosa ragionevole non è dire soltanto con i vaccini lo sradicheremo, perché semplicemente non è vero.
Bisogna aspettare che il sistema immunitario delle persone faccia il suo lavoro e siccome il tasso di sopravvivenza di chi viene contagiato è del 99,9% bisogna curare bene chi si ammala. Pensare che si possa sradicare dal mondo questo virus è impossibile. Usciamo da questo equivoco. I virus RNA mutano continuamente. Questo è un problema con il quale bisognerà misurarsi ma non è un gran problema perché basta curare a casa a chi gli viene la polmonite“.