Mi capita sempre più spesso di domandarmi se la zoonosi vale a dire il salto di specie valga anche all’inverso e lo dico considerato il gran numero di uomini che abbiamo visto celermente visto in questo hanno visto in questo anno e mezzo dal cominciamento dell’emergenza fare il salto di specie dall’uomo alla pecora belante. Intanto i politici della destra bluette e della sinistra fucsia, fedeli servitori del turbocapitalismo finanziario senza frontiere hanno introdotto l’obbligo dell’infame tessera verde in Italia e loro stessi ci spiegano come se fosse la cosa più ovvia del mondo che per accedere in parlamento non è per loro obbligatorio esibire l’infame tessera verde. Ha detto Orfini del Partito democratico che se si introducesse l’obbligo di esibire l’infame tessera verde per accedere all’Aula si violerebbe un principio fondamentale della costituzione. Ha perfettamente ragione Orfini, ciò che tutta via omette di segnalare è il fatto che per lo tesso motivo bisognerebbe impedire l’infame tessera verde per accedere nelle scuole per gli insegnanti o per accedere nei luoghi di lavoro.
Insomma stando al ragionamento di Orfini bisognerebbe riconoscere che non sono più diritti costituzionali l’istruzione, l’insegnamento, il lavoro e l’assemblea e molte altre cose ancora. Ebbene possiamo dire che con questa situazione, oltre a rivelare ancora una volta la propria arroganza e la propria siderale distanza dalle classi nazionali popolari, i politici della destra bluette e della sinistra fucsia ci segnalano evidentemente che non tutti i politici hanno l’infame tessera verde, ci stanno segnalando apertamente che non tutti hanno la tessera verde, proprio loro che per ironia della sorte vogliono introdurre l’obbligo della benedizione di massa con il siero sempre laudando in saecula saeculorum, proprio loro che vogliono introdurre anzi estendere quindi rendere ubiquitaria la presenza dell’infame tessera verde, loro che appunto non avendola tutti non sono stati tutti benedetti con il sempre laudando siero. Altro da aggiungere dunque?
Nessuno ha detto tra l’altro quanto durerà l’infame tessera verde. Durerà, risponderanno, fin tanto che durerà l’emergenza. Dato che l’emergenza infinità è la nuova normalità ecco che anche l’infame tessere verde sarà essa stessa la nuova normalità. Questo è il punto su cui bisogna ragionare: la durata ormai infinita dell’emergenza che è stata per cosi dire normalizzata. Nei quaderni del carcere Gramsci leggeva il fascismo come momento di riorganizzazione autoritaria di un capitalismo che stava perdendo il consenso. Or dunque con queste stesse categorie io leggo il golpe globale che ha preso forma grazie all’emergenza epidemiologica come fondamento della nuova razionalità politica basata sul nuovo autoritarismo medico scientifico. Come nel ventennio vi fu l’infame tessera del partito senza la quale si decadeva a rango di cittadino di seconda classe, così oggi nello spazio blindato del nuovo leviatano tecno-sanitario si da l’infame tessera verde della discriminazione senza la quale si decade a cittadini di seconda classe. Aveva ragione Gramsci che amo sempre citare su questo punto: la storia insegna ma non ha scolari. Per questo motivo siamo condannati a riviverla. Non per caso i più ardenti sostenitori dell’infame tessera verde sono oggi quelli che a parole si proclamano con la blusa arcobaleno antifascisti e che in realtà incarnano molto spesso al meglio lo spirito dello squadrismo 2.0, se vogliamo dire così.
RadioAttività, lampi del pensiero con DiegoFusaro