L’episodio del Dottor Citro “zittito” in TV: se hai pubblicazioni scomode non c’è dibattito

Sempre più manifestazioni contro il Green Pass si stanno svolgendo non nelle piazze o fuori palazzi istituzionali ma fuori le sedi dei giornali e della Rai. Gli italiani finalmente hanno capito quello che dieci anni fa scrivevo nei miei libri: “I media sono spesso il braccio armato con cui i poteri assoggettano il popolo”. Oggi questa massima è sempre più evidente e il popolo ne è sempre più consapevole. Vi faccio un esempio: non prenderò in esame quei media mainstream e quei media che portano avanti terrorismo mediatico, propaganda al servizio del pensiero unico senza contraddittorio senza voci autorevoli di dissenso alla narrativa imposta. Voglio prendere ad esempio una delle trasmissioni più libere e plurali per dimostrarvi che la propaganda mediatica del pensiero unico dominante è talmente asfissiante che come si dice in gergo, “Il migliore ha la rogna”.

L’episodio del Dottor Citro

Ho visto un pezzo della trasmissione “Dritto e Rovescio”. Ospite il dottor Citro che provava a dare una sua versione sulle terapie contro il Covid che potrebbero essere utili ad evitare la vaccinazione. Di fronte ad un medico che parla in maniera pacata, che snocciola dati, che non si ritiene un no vax ma che invita a valutare i singoli casi e a basarsi su pubblicazioni e studi scientifici a cui non viene data la necessaria visibilità, possibile che io debba vedere che il contraddittorio (ossia colui che deve provare a smentirlo e che addirittura prova a deriderlo, a fargli perdere il filo con interventi pretestuosi) debba essere tale Klaus Davi, esperto di comunicazione che con la medicina non ha nulla a che vedere?
Possibile che io debba sentire una versione medica, continuamente interrotta da un contraddittorio fuori da ogni logica, ovvero da un esperto di comunicazione e non di medicina? Possibile che nel medesimo intervento a gettare acqua sul fuoco debba essere un tale dal nome Cazzola (quello che proponeva di sparare sulla folla dei no vax per intenderci)?
Davvero possiamo accettare una cosa del genere? Davvero un presentatore televisivo può costruire in questo modo il contraddittorio ad un medico autorevole?

Pubblicazioni a senso unico

Qualcuno mi dirà che in studio c’era anche il dottor Pregliasco. Lasciamo allora che il dibattito sia tra due medici che la pensano diversamente, facciamoci mostrare i dati scientifici in tutta calma, dando possibilità al telespettatore di capire e farsi una propria idea. Invece accade che anche Pregliasco, davanti alle pubblicazioni scientifiche citate, se ne esce dicendo che spesso anche queste commettono errori, senza che lo stimato presentatore chieda: “Perché le pubblicazioni scientifiche possono sbagliare quando propongono una visione diversa da quella imposta, mentre sono la Bibbia da seguire ciecamente quando propagandano il vaccino come unico mantra?”. A questa domanda avremmo tutti voluto una risposta, invece si è preferito che il dibattito finisse in caciara. Questo è quello che avviene nella trasmissioni “migliori”, più libere e più plurali, come quella del bravo Del Debbio, figuriamoci in quelle dei pasdaran del vaccino.

Signori, io lo dico con il cuore lanciando un appello agli italiani: dobbiamo fare tutto quanto nelle nostre possibilità per pretendere un giornalismo e una comunicazione diversa, che inseguano la verità e non gli interessi degli editori e di chi c’è dietro di loro. Dobbiamo fare il massimo sforzo per far capire agli italiani quanto l’opera di questi sia da condannare senza se e senza ma.

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