Da giorni, l’ambiente di Napoli sapeva benissimo che non vincere la supersfida di questo pomeriggio contro la Juventus avrebbe lasciato grandi rimpianti.
L’occasione di dare una “mazzata” psicologica ai bianconeri (portandosi a +8 in classifica… e con scontro diretto a favore) era davvero troppo ghiotta, soprattutto considerate le numerose assenze in casa juventina dovute agli impegni internazionali dei propri giocatori sudamericani che Allegri oggi ha preferito non schierare.
Ma, a partita vista, i rimpianti per una non vittoria sarebbero stati davvero incommensurabili per gli azzurri. Il dato di 13 angoli a 0 (rilevato in favore dei partenopei al minuto 87) potrebbe essere casuale ma invece è la perfetta sintesi di ciò che il campo ha detto: una sfida letteralmente dominata dagli uomini di Spalletti, dal primo all’ultimo minuto. L’asse africano del Napoli, completato da Frank Anguissa (nettamente il migliore in campo al suo esordio assoluto in maglia partenopea), è stato decisivo in questa partita ma potrebbe esserlo anche in ottica di più lungo periodo.
Se Osimhen ha ancora l’incostanza (anche all’interno della stessa partita) di alternare momenti di pausa a strappi irresistibili che mettono in crisi le difese avversarie, è Koulibaly la vera stella di questa squadra (e forse anche dell’intera Serie A). Il difensore, dominatore assoluto della difesa, ma a tratti anche del centrocampo, mette anche il sigillo sul match con un gol arrivato a 5 minuti dal termine.
E la mente dei tifosi azzurri, almeno per questa notte, vissuta in solitaria in testa alla classifica, non può non chiedersi se non sia quello di stasera (e non quello illusorio di 3 anni fa allo Juventus Stadium) il gol di Koulibaly che può significare Scudetto.
Vittorio de Gaetano