Questa non è la Lazio di Sarri. L’allenatore toscano già a processo? Le due sconfitte consecutive, tra campionato ed Europa League, fanno scattare un campanello d’allarme nelle stanze di Formello.
I biancocelesti cadono anche sul campo del Galatasaray nel match d’esordio della seconda competizione continentale. Il grottesco errore del portiere Strakosha non può e non deve costituire l’unico elemento da rimarcare nell’analisi della prestazione offerta dalla truppa laziale.
Una squadra spenta, poco propositiva e apparentemente involuta rispetto alle prime due gare di Serie A contro Empoli e Spezia. Ciononostante Sarri, nella conferenza stampa del post-partita, ha individuato alcuni aspetti positivi nella prova dei suoi. “A parte la sconfitta ho visto qualche passo avanti. Perché abbiamo fatto un match completamente diverso da quello di domenica, su un campo difficile contro una squadra pericolosa soprattutto in casa. Non abbiamo quasi mai sofferto, siamo stati in partita sempre molto bene e sembrava un match sotto controllo. Purtroppo gli errori fanno parte di questo sport e stasera lo abbiamo pagato. Io però considero la prestazione come un passo avanti da parte della squadra“.
L’opinione di Luigi Salomone, giornalista de ‘Il Tempo’, intervenuto ai nostri microfoni: “Il miglioramento sta forse nel fatto che i reparti sono rimasti corti, quindi non ha preso quei contropiedi abominevoli che la Lazio prendeva di solito e che ha preso nelle prime tre partite. La linea di difesa è stata un pochino più alta e non si è creata la famosa terra di nessuno dove si trovava il povero Leiva. In questo senso dei miglioramenti ci sono stati, ma assolutamente impercettibili. Adesso è evidente che lui deve difendere la squadra, anche perché qualche giocatore può avere una crisi di identità. Questa è simile ad una crisi di rigetto“.
Le reazioni delle nostre Teste di calcio
Furio Focolari
Apprezzo gli sforzi di Salomone nel notare dei miglioramenti, ma io non li ho visti. Non ho visto la difesa più alta. Intanto devi considerare contro chi giochi. Il Galatasaray ha fatto tante Champions League ed Europa League ma quella di quest’anno non mi pare una squadra importante. La Lazio ha comunque rischiato. Basti pensare alla traversa colpita dai turchi che ancora si muove. Poi c’è stato un tiro che ha sfiorato il palo e una bella parata di Strakosha. I biancocelesti hanno avuto un’occasione maldestramente sbagliata da Milinkovic e una con Muriqi, ma lì non avevo dubbi che l’avrebbe sbagliata.
Alessandro Vocalelli
A mio parere la domanda fondamentale è questa: è giusto adattare i giocatori disponibili al modulo che l’allenatore ha in testa oppure è giusto il contrario? Se hai giocatori particolarmente importanti devi metterli in condizione di farli rendere al massimo. Quindi, eventualmente, si dovrebbe cambiare sistema di gioco. Non si tratta di un’offesa, ma di capire ad esempio se Leiva può fare quel ruolo al centro del campo. E’ giusto che Immobile giochi spalle alla porta? E’ giusto che Luis Alberto non sia messo nelle condizioni di esprimere il suo calcio in tranquillità?
Franco Melli
Sono ricominciate le tarantelle della vecchia Lazio, e questo mi dispiace molto. Pensavo che con l’avvento di Sarri ci fosse maggiore chiarezza. Questa storia di Muriqi è molto grave. E’ il primo che ho preso di petto ieri in sede di presentazione perché, addirittura, sembrava partisse titolare. Anche il discorso su Luis Alberto è molto pericoloso. Possono diventare pericolose anche altre situazioni. Io non dimentico mai che la Lazio non ha due portieri da grande squadra.
Paolo Cericola
Adesso si sta facendo la Lazio delle figurine. Il problema, dal mio modo di vedere e di capire, è che Akpa Akpro nelle sue caratteristiche è unico nella mediana biancoceleste. L’allenatore lo fa giocare perché è l’unico che pressa e che corre 90 minuti senza fermarsi.