Il Napoli fa poco, ma basta per vincere. Questa Juve non è una squadra vera o seria

Noia mortale, errori comici, ha vinto il Napoli, ha perso la non Juventus perché questa, al di là delle assenze, non è una squadra vera o seria. Il portiere le ha tolto altri punti, continua con la sua serie di gaffe, Allegri passa alla storia come primo allenatore ad avere bloccato l’acquisto di Donnarumma e ovviamente lasciato andare via Cristiano Ronaldo, dato per finito e sfinito dai docenti contemporanei del nostro football ma immediatamente presente all’Old Trafford con gol due.

La Juventus dunque ha un punto in tre partite, non male anzi malissimo però si scriverà che gli assenti spiegano la sconfitta, in verità sono stati i presenti a illustrarla, oltre al polacco da codice fiscale vanno segnalate le prove catastrofiche di McKennie spedito fuori dagli Stati Uniti per storie di sesso e subito impiegato dall’Allegri che non guarda in faccia a nessuno se non a se stesso quando è davanti allo specchio delle sue brame. Male l’americano, un disastro Kulusevski che pare uno scappato di casa, corre e non si sa per chi e per come e per dove, bene Morata e i due storici difensori Bonucci Chiellini, sufficiente Locatelli e così Rabiot, non vi dico di Bernardeschi e pure di Ramsey che devono baciare ogni busta paga che ritirano, dignitosi De Sciglio e Pellegrini fino a quando non si è imballato nei muscoli cedendo il posto a De Ligt dodici milioni di salario in panchina.

Il Napoli ha fatto poco e gli è bastato, approfittando del gratta e vinci della Signora, non si è trattato di uno scippo ma di una occasione colta al volo, pur avendo giocato un football noioso come le conferenze stampa di Spalletti. Nove punti pieni contro uno scarso. Come la mettiamo a Torino?

Tony Damascelli