Green pass, cadono tutti i dubbi: l’Italia è il primo laboratorio del nuovo regime orwelliano globale

Come amava dire Voltaire, mi ripeterò finché non sarò capito. Sottolineo per l’ennesima volta che quella che stiamo vivendo da due anni a questa parte non è semplicemente un’emergenza sanitaria, ma sono i laboratori di produzione dei nuovi assetti sociali, politici ed economici per l’avvenire. L’Italia figura come il laboratorio avanguardistico di questa nuova plasmazione autoritaria planetaria del modo capitalistico della produzione, ciò che ho definito “Golpe globale”.

L’Italia fu laboratorio avanguardistico nel marzo del 2020 allorché fu la prima realtà ad attuare il binomio “social distance and lockdown” con ciò anticipando il futuro di quasi tutti gli altri paesi. L’Italia nel marzo 2020 non era un nazione sventurata, era semplicemente la punta avanzata del nuovo capitalismo terapeutico. Di lì a poco l’avrebbero seguita, con fasi diverse, tutti i paesi del capitalismo globale. Ora, nell’autunno 2021, l’Italia è ancora laboratorio avanguardistico dei nuovi assetti sociali, politici ed economici. Lo è segnatamente per ciò che riguarda la prassi orwelliana dell’infame tessera verde della discriminazione e del controllo bio-politico totale.

L’infame tessera verde non è uno strumento medico-scientifico è un dispositivo di controllo sociale, strumento che potrà essere addirittura potenziato e ciò per un controllo sociale ancora più pervasivo e ancora più lesivo dei diritti e delle libertà sociali ed individuali. Nel marzo 2020, come nell’ottobre 2021, l’Italia non è una sventurata eccezione, è il laboratorio avanguardistico per il nuovo capitalismo terapeutico planetario. Perché proprio l’Italia? Difficile rispondere invero. Possiamo ragionevolmente rilevare che l’Italia da laboratorio di contestazione populista-sovranista degli assetti fondamentali della globalizzazione mercatista, peraltro invisa a tutti i potentati del blocco oligarchico neoliberale, FMI, global class, si è ritrovata senza mediazioni ad essere il nuovo laboratorio avanguardistico del capitalismo terapeutico. Addirittura l’Italia si è trovata della plancia di comando l’ex banchiere Goldman Sachs, Mario Draghi.

Questa transizione epocale ad un nuovo mondo apparirà invisibile fintantoché si resterà fermi a quel discorso medico-scientifico che va ripetendo senza tregua che ogni limitazione di libertà e ogni cambiamento del governo delle cose e delle persone non è se non una misura medica volta a proteggere la nuda vita minacciata dall’esterno. Proprio su questo si fonda il nuovo paradigma governamentale, la nuova razionalità politica emergenziale. Vi è un’emergenza che mette a repentaglio la vita di tutti e di ciascuno cosicché che per poter salvare la nuda vita bisogna essere disposti ad accettare limitazioni di diritti e libertà, riorganizzazione complessiva dell’economia e della politica. Ormai a due anni di distanza diventa difficile dire se sia l’emergenza ad avere bisogno dei dispositivi di reazione all’emergenza o se siano quei dispositivi stessi, ormai divenuti nuova normalità, ad aver bisogno di un’emergenza infinita per continuare a funzionare.

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