È possibile sfatare il falso mito sulla produttività degli italiani. Il senso di colpa di giornali e una parte della letteratura che cercano di farci avere circa il fatto che noi a differenza dei virtuosi saremmo diventati tutti improduttivi. Facciamo un poco di storia.
Nel 1979 l’Italia entra nello SME, il Sistema Monetario europeo, un accordo di cambio fisso con delle bande di oscillazione di cambio per le quali l’Italia aveva negoziato il 6%. Nel 1990 l’Italia adotta una banda più ristretta del 2,5%. Nel 1992 l’Italia abbandona lo SME e la Lira comincia a fluttuare liberamente. In quegli anni l’Italia faceva risultava straordinari: la Germania tremava, la Francia tremava. Nel 1996 l’Italia rientra nel sistema monetario europeo con una pesante rivalutazione per agganciarsi all’ECU che sarebbe diventato pochi anni dopo l’Euro.
Dal 1997 sono quasi 25 anni, un quarto di secolo, che noi abbiamo agganciato il cambio. La letteratura scientifica ormai dimostra che tutte le volte che l’Italia aggancia il cambio della Lira all’epoca, oggi non c’è questo problema perché siamo in un sistema di cambi fissi chiamato Euro, ha compromesso le proprie esportazioni e ha perso la competitività.
A differenza di quello che vi raccontano, la perdita della competitività italiana è fortemente condizionata dall’Euro, dall’aver agganciato quella moneta. Non solo ma se guardassimo dei grafici le variazioni delle esportazioni precedono le variazioni della produttività. Vuol dire che non è la produttività che condiziona le esportazioni come vi fanno credere i giornali, bensì il contrario, sono le esportazioni che condizionato la produttività di un paese.
Quello che io faccio è un atto di verità o perlomeno di dire quella che io credo sia la verità, non pretendo la verità assoluta ma è l’opposto di come viene raccontata. Secondariamente è importante lavorare sul singolo essere umano, per questo ho aperto un canale Telegram dove parlo ai singoli esseri umani.
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi