Chi ha perso le ultime elezioni? Sulla pandemia questi politici hanno tradito il loro elettorato

Desidero tentare di fornirvi una prima e approssimativa analisi dei risultati delle recentissime elezioni. Ad un primo sguardo generale si può ragionevolmente ritenere che il centrodestra registri quasi ovunque un crollo. Un crollo anche meritato mi permetto di aggiungere, dacché il centrodestra non ha saputo essere sotto alcun profilo un baluardo di opposizione, anzi mi pare abbia incarnato le medesime istanze del Leviatano tecno-sanitario. Lo ha fatto ora oscillando goffamente tra proposte di riapertura e proposte di intensificazione delle misure, ora addirittura portando avanti ancora più radicalmente rispetto alle sinistre fucsia le istanze del leviatano tecno-sanitario con la sua terrifica postura. Penso agli esempi della Sicilia, della Sardegna o in parte della Liguria, regioni amministrate dal centrodestra e che hanno saputo essere ancora più radicali nella gestione liberticida dell’emergenza epidemiologica e dell’attuazione dei desiderata del blocco oligarchico neo-liberale, ciò che va sotto il nome di Grande Reset.

Il forte astensionismo poi si spiega in questa chiave. La folta schiera dei resistenti al nuovo ordine pandemico-terapeutico non ha ovviamente votato le sinistre fucsia, ma nemmeno ha votato le destre bluette per le ragioni che ho ricordato in precedenza. In sostanza il blocco dei dissenzienti rispetto al leviatano tecno-sanitario ha scelto di astenersi non riconoscendosi né nella sinistra fucsia né nella destra bluette, identificate a vario titolo come le due braccia del medesimo mostro del leviatano tecno-sanitario. Il blocco degli astensionisti si è trovato senza rappresentanza. Ciò rappresenta un interessante elemento di analisi filosofico-politica oltre che naturalmente di concreto possibile lavoro politico per la costruzione di un futuro fronte del dissenso. A ciò si aggiunge anche che le destra bluette leghiste, proprio come i M5S, hanno tradito il proprio elettorato e l’hanno fatto passando ad appoggiare apertamente l’euroinomane Mario Draghi e il partito unico dell’Euro, lo hanno fatto abbandonando ogni ogni velleità sovranista e populista di riscatto dalla globalizzazione mercatista e di tutela dei dannati della globalizzazione, ceti medi e classi lavoratrici che si sono visti non soltanto traditi ma abbandonati da partiti come Lega e M5S che sono passati a difendere gli interessi della parte opposta, dei cosmopoliti del capitale capitanati sulla lancia di comando da Mario Draghi.

Paradossalmente le sinistre fucsia modalità partito democratico, quelle che incarnano gli interessi delle classi dominanti cosmopolite, sono state obiettivamente le più coerenti, il loro tradimento del resto lo fecero ormai parecchi anni addietro. Sono state le più coerenti nelle zelante difesa dei capisaldi della globalizzazione capitalista, dell’Unione europea, del Grande Reset della razionalità politica legata all’emergenza epidemiologica. In sostanza le sinistre fucsia quel che promettevano prima dell’emergenza epidemiologica hanno continuato a prometterlo e ora anche a mantenerlo dopo. Una situazione tragica quindi sotto ogni profilo quella in cui ci troviamo a vivere, situazione in cui non vi è un’ opposizione reale, situazione in cui ancora il partito che meglio incarna il potere ottiene il consenso pieno da parte di chi avrebbe tutto l’interesse a negarglielo.

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