Vi sono immagini che da sole valgono più di ogni spiegazione concettuale. L’immagine ha una potenza immediata evocativa che il concetto invece non ha, dovendo ricorrere alla mediazione della spiegazione.
L’immagine alla quale alludo esibisce in primo piano il sindacalista della CGIL Landini abbracciato con l’euroinomane più impenitente, l’unto dai mercati, l’ex Goldman Sachs Mario Draghi. L’abbraccio riguarda la visita che Mario Draghi ha fatto alla CGIL per portare la solidarietà del governo dopo il vile e squadrista gesto di aggressione sabato scorso nelle manifestazioni di Roma. Aggressione che può ragionevolmente essere letta come momento essenziale di una nuova strategia della tensione orchestrata ad hoc dal potere stesso che poi grida alla violenza e la reprime nel sangue.
L’abbraccio tra Mario Draghi e Landini spiega più di mille commenti, più di infinite riflessioni filosofico-politiche. Il sindacalista Landini abbracciato all’ex banchiere Goldman Sachs. All’ex banchiere il cui governo non ha nemmeno approvato l’idea del salario minimo garantito, giusto per chiarire l’equilibrio dei rapporti di forza, quello capitanato dall’euroinomane Mario Draghi, tutto dalla parte del Capitale e dunque tutto contro il lavoro. Possiamo dire che il governo di Mario Draghi, fase suprema del grande reset quale si sta dispiegando in quel laboratorio globale che è l‘Italia, ha come obiettivo principale quello di riorganizzare in maniera autoritaria i rapporti di forza: tutto a vantaggio del Capitale contro il Lavoro.
La sacrosanta lotta di Antonio Gramsci contro il fascismo è stata tradita e oggi è stata pervertita in alibi per giustificare il nuovo volto senza volto delle classi dominanti. Questo emerge da quell’abbraccio, questo affiora da quella foto.
Da venerdì 15 ottobre 4 milioni di lavoratori rischiano di perdere lo stipendio e in tutto ciò Landini abbraccia Mario Draghi. Forse il sindacato farebbe più bella figura a tutelare le ragioni di questi lavoratori che dal 15 ottobre resteranno senza lavoro anziché abbracciare Mario Draghi, anziché organizzare manifestazioni contro il fascismo in piazza per poi accettare il nuovo fascismo dell’infame tessera verde che colpisce con manganello invisibile i lavoratori in tutta Italia.
A tal riguardo lasciate che sottolinei un altro aspetto: dal 15 ottobre 2021 i lavoratori non solo si troveranno senza lavoro e stipendio se sprovvisti dell’infame tessera della discriminazione, ma oltre a ciò – già di per sé gravissimo – l’azienda in questione potrà chiedere anche i danni per l’assenza del posto di lavoro in casi specifici come ad esempio quelli legati alla sicurezza. Se in sostanza voi addetti alla sicurezza di una grande azienda non avete l’infame tessera verde perché non vi siete sottoposti alla benedizione con il sempre laudando siero in saecula saeculorum, non soltanto resterete a casa e senza stipendio, ma l’azienda potrà anche chiedervi i danni. Vi piace questo abominevole regime terapeutico?
I sindacati, esattamente, dove sono (oltre a mostrarsi fraternamente abbracciati con Mario Draghi)?
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro