Sono in piazza San Giovanni. Sabato pomeriggio a partire dalle 14.30 ci sarà una grande manifestazione contro il Governo Draghi, che ha goduto di un’ottima stampa, una potenza di fuoco mediatica assolutamente fortissima. Già dal 27 febbraio, come Comitato contro il Governo Draghi, abbiamo manifestato in 20 città italiane per spiegare quale sarebbe stata la rotta di questo Governo, una rotta che avrebbe fatto piangere tante persone.
Ieri il Consiglio dei Ministri ha applaudito la manovra finanziaria. Purtroppo non so se gli invalidi con il 99% di invalidità lo applaudiranno perché gli è stato tagliato il limite di 5mila euro, quindi basta che facciano un lavoretto di 50 euro e in un anno perdono l’intero sussidio che è già una miseria.
Non so se applaudiranno i pensionandi, che si troveranno ad andare in pensione ad un’età più avanzata, o i giovani senza lavoro e senza diritti, con una difficoltà a formarsi una famiglia.
Non credo che applaudiranno coloro che dal 2 novembre riceveranno le cartelle esattoriali, o i proprietari di prima casa, che sono l’80% degli italiani, perché l’aumento degli assegni catastali ci obbligherà a pagare l’Imu sulla prima casa perché sarà la prima cosa che l’Unione Europea chiederà al nostro Paese per far tornare indietro i soldi regalati del recovery fund.
Saremo qua in questa piazza poi per ricordare i tanti lavoratori licenziati a causa delle localizzazioni e alle leggi del centrodestra, centrosinistra e 5 Stelle. E i lavoratori che di fatto sono licenziati per il Green Pass. È un’opzione non sanitaria, ma criminalizzante, che cerca di dividere il popolo italiano e colpire i lavoratori.
Se avessero voluto tutelare la salute pubblica avrebbero fatto investimenti sulla sanità, invece sul PNRR questa è l’ultima delle voci, solo 19 miliardi in sei anni.
Per avere idea di questa manovra, 30 miliardi di euro che il Governo Draghi mette in campo, basterebbe ricordare che Amazon lo scorso anno ha avuto un fatturato di 45 miliardi di euro e non ha pagato un euro di tasse.
La nostra è una protesta anche contro il contesto internazionale in cui l’Italia è inserita. Pensiamo alla Nato, ai soldi spesi per l’Afghanistan: abbiamo perso 55 uomini e 8 miliardi di euro.
È una protesta molto importante, una proposta per il lavoro, per la sanità pubblica, per un piano di piena occupazione del nostro Paese, per lanciare dei metodi di lotta nuovi che consentano ai lavoratori italiani e a tutti quelli che vivono del proprio lavoro, del lavoro dipendente ma anche indipendente, di poter far sentire la propria voce.
Vogliamo ricostruire l’Italia partendo da quelli che vivono del proprio lavoro.
Vi aspetto domani, a Piazza San Giovanni, dove costruiremo l’Italia per i lavoratori.
3 minuti con Marco Rizzo