Disastro Juventus: tutti colpevoli. Perdere contro i campioni d’Europa in carica del Chelsea ci può stare, per di più a casa loro, ma è la pochezza nel gioco collettivo ed individuale a destare maggiori preoccupazioni. I ragazzi di Tuchel sfoderano una lezione di calcio lapalissiana nei confronti di Chiesa e compagni.
I bianconeri, dopo un primo tempo degno almeno della risicata sufficienza, hanno consegnato immediatamente le armi ai blues nel corso della seconda frazione. Un 4-0 secco, netto, senza appello. Due gol presi in appena due minuti. Una mazzata, questa, che potrebbe minare le poche certezze in seno al gruppo juventino.
Nel secondo tempo il Chelsea – ha chiosato Massimiliano Allegri nella conferenza stampa post-partita di Champions League– è stato nettamente più forte, anche perché noi abbiamo abbassato l’attenzione in fase difensiva e abbiamo preso il secondo e il terzo gol con troppa facilità. Nel primo tempo la squadra ha fatto bene e mi tengo quello. Come dico sempre bisogna essere più bravi a gestire la palla, verticalizzando meno ed essendo più lucidi sotto porta. Il Chelsea, in questo momento, ha dimostrato di essere una squadra straripante, anche se abbiamo fatto una gara, soprattutto nel primo tempo. Non sono preoccupato, dobbiamo solo mettere da parte questa partita e pensare a sabato”.
I commenti delle nostre Teste di calcio
Alessandro Vocalelli
Una serata da incubo per la Juventus. Ancora una volta si è dimostrato che contano i giocatori e, sicuramente, il livello qualitativo bianconero è nettamente inferiore al Chelsea o ad altre squadre. Fino a tre anni fa la Juventus era considerata una delle candidate autorevoli alla vittoria della Champions League. Però è anche una questione di coraggio, di capacità e voglia di andare con il gioco oltre il valore degli interpreti.
Tony Damascelli
Un disastro. Prestazione oscena dei calciatori. Nulla la presenza a bordocampo dell’allenatore con cambi patetici. In generale quest’anno registriamo le difficoltà dell’Inter e del Milan in Champions, la Roma capita in una serata malvagia contro una squadra di margine prendendo una barca di gol, la Juve viene svergognata dalla capolista della Premier League, e addirittura celebriamo il pareggio dell’Atalanta con la squadra quarta nel campionato svizzero.
Franco Melli
Non è solo un problema di Juventus. Certo, fa impressione che i bianconeri prendano quattro gol perché da molto tempo è la squadra che ci rappresentava meglio in Europa. Ma oggi c’è un problema generale anche dal punto di vista dei ritmi. In Italia la Juventus ancora si barcamena. La partita contro la Lazio fotografa la maniera con cui spesso si gioca nel nostro paese. Su questo occorre riflettere profondamente.
Luigi Ferrajolo
I discorsi sono due. C’è un discorso sulla Juventus ormai chiaro. Dopo la partita di ieri semmai ci si chiede come mai i bianconeri siano riusciti a vincere all’andata. La sconfitta in terra inglese dimostra come la Juventus, che è sempre stata negli ultimi anni la nostra squadra bandiera in Europa, accusa un margine evidente nei confronti delle attuali big della Champions. Adesso è una squadra modesta, per quelle che sono le sue ambizioni in relazione alla sua storia. Quello è un grande calcio, mentre il nostro è assolutamente modesto e non può ambire a nulla al momento. Poi c’è tutto il discorso dei limiti del calcio italiano in generale.