Con l’introduzione del Super Green Pass e la popolazione che viaggia verso la terza dose, è sempre più netta la dicotomia all’interno della società tra persone vaccinate e non vaccinate. Non potendo svolgere azioni della vita quotidiana, come entrare in un bar o addirittura recarsi a lavoro, le persone non in possesso del Green Pass vengono spesso additate come ‘eretiche’, diverse sa chi invece, come la maggioranza, ha deciso di sottoporsi alla vaccinazione. Le ragioni alla base di tale esclusione, secondo Diego Fusaro, sarebbero non di ragione medico-scientifiche ma ideologico-politiche.
Riflessioni condivise anche da Alessandro Meluzzi, che spiega come l’uomo si sia allontanato da credenze religiose per abbracciare quelle ‘scientifiche’. Oggi, infatti, a detta dello psichiatra, la vera religione è quella che porta a credere in Pfizer. L’uomo, infatti, ha bisogno di qualcosa per la quale sacrificarsi e avrebbe trovato nel vaccino proprio questa motivazione, credendo di doverlo fare per proteggere sé stesso e gli altri e dunque sacrificandosi per il bene dell’umanità.
Il commento, a ‘Un Giorno Speciale’, di Meluzzi e Fusaro.
Fusaro: “Il nostro corpo diventa di chi lo amministra”
“A mio giudizio, il fatto che si insista tanto sulle benedizioni di massa porta al non benedetto come ‘eretico’. Le ragioni non sono medico-scientifiche ma ideologico-politiche. Il non benedetto è l’eretico che non crede ad una religione. Per questo c’è un tale accanimento contro di lui. Se fosse per ragioni mediche, il non benedetto rischierebbe solo lui. Il fatto che ci sia tanto accanimento contro i non benedetti è per ragioni ideologiche. Sentiamo che molti si fanno benedire dicendo che fanno un sacrificio. La logica sacrificale è religiosa. Non trascurerei questo aspetto. Si rinuncia al proprio corpo, che diventa di chi lo amministra. Non è più il corpo della chiesa ma della chiesa-medica.
L’odio verso i non benedetti ha ragioni non medico-scientifiche. Considerate anche i discorsi di Papa Francesco che ben rivelano come anche la Chiesa di Roma sia ancella della religione terapeutica. Pensate alle frasi di Papa Francesco come ‘Vaccinarsi è un atto d’amore, Fiducia nei vaccini ecc.’. Strano sentire parlare un Pontefice di fede in un’altra religione. Il santificare e sanificare diventano indistinguibili tra loro. Ritorna questo modulo. ‘Io mi sono sacrificato per la società e tu che non ti sei fatto benedire, no’. Vi sono delle possibilità di danno a chi si sottopone al sacrificio perché implica appunto che si sacrifichi qualcosa in nome di una ragione più ampia. Di scientifico, in tutta questa retorica, c’è davvero ben poco”.
Meluzzi: “Oggi la vera fede è la Pfizer”
“Quando gli uomini smettono di credere in Dio, non è che non credono più a nulla, ma credono in qualsiasi cosa. Il bisogno degli uomini di credere in qualcosa è un bisogno dell’umanità. In che cosa la gente oggi crede? Nella Pfizer. Mette la Pfizer e i suoi propagandisti sul trono di idolo. Credendo a tutto e non credendo più nella patria, deve credere in altro per cui sacrificarsi per senso civico e patriottico.
Ormai l’unica cosa scientifica vera e dimostrabile è che siamo in un’epoca di endemia fisiologica. Era chiaro dall’inizio che non si può fare un vaccino perfetto per il Coronavirus perché non si può fare un vaccino per i virus a RNA. I fatti mi danno ragione. Stiamo entrando in una situazione di endemia. Stagionalmente il virus darà contagi, ci saranno sintomatici… In un Paese di 40 milioni di abitanti, 5 mila morti sono pochi. Dobbiamo imparare a curare quelli che si ammalano, a prevenire lo sviluppo della malattia in chi si ammala in forma lieve. Su questo ci sarà una guerra assoluta perché gli interessi in gioco sono tanti. Non si può raggiungere una perfetta immunità di gregge perché ci sarà sempre qualcuno che avrà addosso il virus come è ancora in giro il virus della spagnola, della suina… Bisogna imparare a curare chi si contagia, non obbligare tutti ad una dittatura sanitaria con gli effetti ancora tutti da vedere”.