“Le critiche in po’ mi fanno soffrire. So che i numeri che ho con la Lazio non sono gli stessi che ho qui ma non si possono paragonare. Qui giochiamo 7-8 gare l’anno e magari arrivi in una condizione non proprio buona. Io vorrei fare gli stessi gol, ma non tutto ciò che desideriamo ci riesce“. Ciro Immobile esprime a cuore aperto le sue sensazioni in Nazionale.
Il bomber della Lazio, ultima Scarpa d’Oro, rilascia dichiarazioni rilevanti nel ritiro azzurro di Coverciano. L’opinione pubblica al seguito del gruppo di Mancini non ha mai nascosto perplessità e frecciatine nei confronti della punta campana. “Mi dispiace a volte non avere lo stesso trattamento degli altri. Sembrava – ha aggiunto Immobile – che io non facessi dei 26 dell’Europeo e questa è una cattiveria bella e buona. Sono soddisfatto per quanto faccio con questa maglia, le prestazioni sono buone ma so che devo fare qualche gol in più“.
Uno sfogo? Forse. Indubbiamente Ciro non è lo stesso nel passaggio dalla Lazio alla casacca italiana. “Intanto sono contento di essere tornato. Ringrazio il ct per le bellissime parole – ha precisato l’attaccante ex Torino – mi hanno fatto piacere“. Qualcosa, però, non gira come dovrebbe.
Il punto di vista delle Teste di calcio
Tony Damascelli
Queste sono parole di un ragazzo che ha capito che, a volte, i fatti non contano in un mondo dove la pubblicità di un personaggio conta più dei fatti. Ciro Immobile ha segnato 15 gol in Nazionale, eppure ogni partita è un esame. Gran parte di questa nuvola che si porta addosso, quasi fantozziana, è dovuta alle scelte dell’allenatore. Lo stesso Mancini non è stato mai definitivo nella scelta di Immobile come centravanti. Ancora adesso si prospetta l’ipotesi di un falso centravanti o di altre prove. Sotto questo punto di vista c’è una contraddizione con ciò che lui sta dimostrando nella Lazio. Nell’immaginario collettivo biancoceleste Chinaglia viene considerato sempre più forte del bomber campano.
Furio Focolari
Ma adesso perché dobbiamo fare un paragone con Chinaglia? Il problema su Immobile è altrove. Da questo punto di vista c’è una suddivisione netta tra centro-sud e il nord, perché le critiche al bomber laziale sono venute tutte dal settentrione. Questo è oggettivo. Dai giornali ad alcuni opinionisti televisivi. Volete scommettere che in questi due giorni ci sarà ancora l’idiota di turno che farà la domanda a Mancini su Balotelli? Perché se uno ancora chiede di Balotelli significa che è idiota.
Alessandro Vocalelli
Immobile non solo è un centravanti che ha fatto e sta facendo la storia della Lazio, ma soprattutto è un ragazzo molto sereno che non entra mai al centro di chiacchiere e dei gossip. Quando parla lo fa appunto con questa straordinaria serenità. Io l’ho definito come il miglior centravanti del campionato italiano, e non tutti erano d’accordo. Questo però è un po’ il destino del centravanti della Nazionale. Ci sta anche che venga discusso, perché fa parte della storia del calcio. C’è anche da dire che in azzurro ha un rendimento, per colpa degli allenatori o del gioco che non lo privilegia, ha un rendimento totalmente diverso da quello mostrato con la maglia biancoceleste.
Franco Melli
Penso che, nel tempo, la sua bravura nella Lazio abbia finito per danneggiarlo. Perché le sue prestazioni in Nazionale sarebbero state giudicate con maggiore benevolenza e serenità se non fosse il numero 1 come goleador del campionato. Immobile suscita gelosie e schieramenti opposti che aumentano in azzurro. Credo che lui, anche per un fatto di struttura fisica, non piaccia molto all’opinione pubblica che appunto segue la Nazionale.
Luigi Ferrajolo
Credo che la cosa sia molto più semplice. Premetto che Immobile è un ragazzo per bene, tranquilli e trasparente quindi merito tutto quello che ha ottenuto. C’è una verità, accennata da Vocalelli, che mi pare evidente. Lui con la Lazio fa cose straordinarie, mentre con la Nazionale raramente ha fatto grande partite. Quando gioca in biancoceleste vedo che fa cose incredibili con grande puntualità, quando invece lo vedo in azzurro mi sembra un altro giocatore e non mi entusiasma. A questo dobbiamo crederci: perché succede questo?