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Andiamo davvero verso il modello di Credito Sociale cinese? ▷ La previsione di Maglie e Scandurra

Anno nuovo, abitudini nuove. Dal primo gennaio 2022 potrebbero entrare in vigore varie misure su decisione del Presidente del Consiglio Mario Draghi. Tra queste, anche un provvedimento che potrebbe essere attuato con l’intento di combattere il fenomeno dell’evasione fiscale. L’intenzione del Governo è quella di andare verso un possibile addio definitivo ai contanti, con lo scopo di ridurre appunto l’evasione.
L’Italia, insieme a Francia, Olanda, Belgio e Spagna, ha avanzato infatti alla Commissione Europea la richiesta di eliminare dalla circolazione la banconota da 500 euro. I cinque Paesi vorrebbero inoltre un provvedimento che vada a stabilire un tetto massimo in cui sia possibile pagare in contanti. Tale limite dovrebbe essere a 5000 euro. Si tratterebbe di un primo passo verso la totale eliminazione dei contanti.

Tale mossa porterebbe dunque ad un controllo maggiore dei movimenti finanziari del popolo italiano, che verrebbe continuamente tracciato ogni qual volta utilizzi il bancomat o la carta di credito. Uno scenario simile avvicinerebbe di molto l’Italia al modello di Credito Sociale cinese, un sistema di sorveglianza di massa basato su tecnologie per l’analisi di big data. A ‘Un Giorno Speciale’, Maria Giovanna Maglie e Maurizio Scandurra hanno detto la loro.

Maria Giovanna Maglie: “Vogliono ridurre ogni libertà per controllarci”

“Lo Stato non ha il diritto di controllare in che modo io spendo, utilizzo, uso i soldi che guadagno. Ci sono Paesi nei quali l’uso delle carte di credito è più diffuso di noi, ciononostante il ricorso ai contati è libero e senza limite. È una forma di controllo che non serve a nulla. Le carte prepagate vengono guardate con sospetto in Italia. Lo Stato cerca di controllarci e non ci riesce. Il problema è sempre quello della proprietà e della libertà. Mai come in questo momento è un problema cocente, che preme. Quasi tutte le libertà sono ridotte e vogliono ridurre anche questa. Gli italiani preferiscono imbrogliare, evadere, invece di reagire duramente affinché lo Stato non faccia il Grande Fratello. Non siamo abituati alle libertà. Abbiamo un atteggiamento fideistico. Questa è la storia del rapporto degli italiani con lo Stato, lo stesso Stato che ha ritenuto di dare un foglio di via obbligatorio e proibizione di entrare nella Capitale a Stefano Puzzer, che da solo in Piazza del Popolo ha messo un banchetto, aspettando che qualche potente del mondo gli rispondesse”.

Green Pass

“Il Green Pass è un’inutile privazione della libertà, innanzitutto del lavoro. Non sono una fanatica della Costituzione ma visto che questa è fondata sul lavoro, non si capisce perché per lavorare bisogni esibire una tessera verde. Il Green Pass è uno strumento di controllo. È uno Stato tanto sbirresco quanto pasticcione. Inoltre l’obbligo di Green Pass forse sta svegliando gli italiani che stanno comprendendo di essere stati ingannati. Il Green Pass dice dove sei in quel momento. È un controllo senza senso. Il Green Pass contrapposto al tampone è invece infinitamente meno sicuro del medesimo tampone che ti dice che non sei contagioso. Il Green Pass per i vaccinati è garantito per 12 mesi ma questa non è la durata corretta del vaccino”.

Draghi

“Se tu hai come Premier un uomo con la storia di Mario Draghi non puoi aspettarti che sia interessato alle piccole e medie imprese o che non sia figlio e prodotto della alta finanza e dell’agenda europea che è l’agenda che lui segue. Non mi stupisco. Draghi è quello che deve essere e fa il suo lavoro”.

Scandurra: “Vogliono applicare il modello cinese anche in Italia”

“L’evasione fiscale non la si combatte eliminando il contante. In Italia bisogna chiedersi perché ci sia anche una grande attenzione al terzo settore. Come leggiamo in certe inchieste, le associazioni, le Onlus ecc. hanno spesso luride convivenze con certa politica e certe imprese che avevano bisogno di muovere determinati denari. Tutto erano fuorché leciti. Il contante esprime quanto più significativo esista nel commercio al dettaglio. C’è anche la difficoltà per molti operatori non dotati di Pos o per gli anziani. Il problema non è il piccolo commerciante. Dobbiamo evitare che come in Cina si formino sistemi di controllo, come così in Italia attraverso il Green Pass sanno tutto su di noi. Le persone verranno controllate, sapranno come e cosa hanno mangiato, se hanno preso l’autobus. La Cina si sta dotando di una valuta digitale: in questa maniera la libertà è espressione di un regime totalitario”.

Un Giorno Speciale

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