Lazio-Juve: Sarri e il suo passato ▷ “Dentro la sfida diversi conti in sospeso”

Sarri e il passato. La sua Lazio, sabato alle ore 18, incrocerà lo sguardo con la Juventus. Una stagione 2019-2020 controversa quella vissuta dal Comandante alle dipendenze di Andrea Agnelli.

Lo scudetto sarà l’unico frutto raccolto nell’arco di un’annata condizionata da un feeling mai scoccato con la parte più rilevante dello spogliatoio bianconero. Un amore mai sbocciato fino in fondo che, al tramonto del primo campionato, naufragherà senza troppi rimpianti tra le parti in causa.

La Juventus targata Sarri totalizza 83 punti in 38 partite incamerando 26 vittorie, 5 pareggi e 7 sconfitte con una lunghezza di vantaggio sull’Inter seconda classificata. Breve bilancio di un’avventura vissuta in chiaroscuro in terra piemontese. “Abbiamo vinto uno scudetto senza nemmeno festeggiarlo – disse lo stesso Sarri durante un’intervista ai microfoni di Sportitalia – andando ognuno a cena per fatti suoi. Lo scudetto era dato per scontato, sia all’interno che all’esterno. Ho visto invece che quest’anno hanno festeggiato anche il quarto posto: forse le condizioni ideali per andare alla Juve erano queste”. Insomma, tanta carne al fuoco in vista del big match dell’Olimpico.

L’opinione delle Teste di calcio

Alessandro Vocalelli

Lui stesso, in una famosa intervista qualche tempo fa, ha detto di avere un senso di rivalsa nei confronti della Juventus. In quella circostanza disse: ‘Hanno festeggiato un quarto posto come fosse la vittoria del Mondiale, mentre quando ho vinto lo scudetto ci fu freddezza’. Poi magari lui farà l’intervista venerdì e dirà: ‘Io non ho nulla contro la Juventus’. Francamente quando ai tempi bianconeri il mister disse: ‘Andiamo avanti per la mia strada, oppure cambiamo e vinciamo lo scudetto’, non ho capito il senso di questa frase. Credo che un allenatore debba pensare alla cosa migliore per vincere il campionato. Al contrario, secondo me, lui avrebbe dovuto rivendicare di essersi modificato per vincere il titolo.

Furio Focolari

Penso che un po’ di rivalsa sia naturale. Magari adesso, come detto da Vocalelli, tirerà fuori che non è vero. Lui però è uno spontaneo e dice sempre quello che pensa. La rivalsa è inevitabile: vinci il campionato e ti mandano via senza onori né gloria, mentre fanno grandi feste per un quarto posto. Lui avrà un po’ il dente avvelenato ma questo, secondo me, c’entra fino a un certo punto. Lui è un professionista importante e andrà giocare la sua partita cercando di vincerla. Se poi la vincerà giocando con Muriqi centravanti migliore in campo, saremo i primi ad applaudire. Io ci credo poco che questo accada.

melli

Franco Melli

Io penso a quando, all’epoca, le maggioranze anche qui in radio applaudivano la decisione della Juventus di aver mandato via Sarri con lo scudetto. Penso che questo non sia sfuggito nemmeno a Sarri. Quindi lui non deve avercela solo con i bianconeri, ma anche con delle valutazioni che erano completamente sbagliate. Si pensava che la Juventus, solo per il nome che porta, doveva vincere a prescindere. Continuo a non ricordare nella storia che ad un allenatore, dopo 10 giorni dalla vittoria dello scudetto, gli arrivi la lettera di licenziamento. Questo è accaduto a Sarri nel suo periodo in bianconero.