Mare mosso in casa Lazio. Acque agitate in quel di Formello. La grandine del 4-0 caduta sui biancocelesti a Napoli ha messo a nudo paure e fragilità di una squadra troppo altalenante.
Alti e bassi improvvisi che preoccupano tifosi e dirigenza. Scivoloni simili, a dire il vero, si erano già intravisti contro Bologna e Verona. Il tecnico toscano ex Chelsea e Juventus ancora non riesce a trovare il bandolo della matassa. La rosa, ormai da diverse stagioni, soffre della tipica sindrome all’insegna della discontinuità perenne.
“Io non penso di essere Klopp. In questo momento – ha dichiarato mister Sarri nella conferenza in vista del match contro l’Udinese – il problema non è tattico. Se andiamo a guardare le prestazioni offerte a Verona, a Bologna o a Napoli, puoi giocare con tutti i moduli, aspettarli bassi o prendendoli alti ma perdi comunque se la squadra è passiva. La tattica a quel punto non c’entra più niente. Si tratta di saper gestire le energie nervose e sapersi ricaricare dopo momenti faticosi o dispendiosi. La testa a tratti stacca completamente, anche in maniera inconscia. Sabato i giocatori si sono allenati con attenzione. Ho capito che avremmo perso domenica già durante il riscaldamento. Questo mi ha dato un senso di frustrazione non indifferente“.
Ecco la riflessione di Luigi Salomone de Il Tempo: “A me dispiace. Sembra quasi che ci sia una sorte di assuefazione a certi momenti della Lazio. Negli ultimi anni è sempre stato così da parte del gruppo, e probabilmente ormai non c’entrano più neanche gli allenatori che si susseguono. L’anno scorso ricordo che i biancocelesti persero 3-0 con la Sampdoria e tre giorni dopo fecero tre gol al Borussia Dortmund in Champions League. Sempre così, tranne quei quattro mesi di totale continuità in cui la Lazio era arrivata a lottare per lo scudetto con la Juventus. Ogni tanto, negli ultimi 5-6 anni, il gruppo stacca la spina. C’è qualcosa che non va. Pensavo e speravo che la novità in panchina portasse qualcosa di diverso, mentre invece si ricade negli stessi errori“.
Il punto di vista delle Teste di calcio
Alessandro Vocalelli
Sarri dovrebbe spiegarci perché domenica a Napoli, già nel corso del riscaldamento pre-partita, ha colto questo segnale negativo da parte della squadra. Perché avvengono questi blackout? Queste cose vanno affrontate e curate. Un allenatore lavora anche per evitare che i giocatori non vadano mai in sovraccarico di tensione emotiva riuscendo a gestirsi.
Furio Focolari
Quelle di Sarri sono parole forti. Se il mister dice queste cose non ho motivo di dubitare che in quel momento fosse vero. Però se la nave va alla deriva il comandante non c’entra? E’ colpa solo dei marinai? Secondo me sono affermazioni inaccettabili. Tutti conoscete il mio pensiero. Continuo a pensare che Sarri sia l’allenatore sbagliato per la Lazio. Perché siamo arrivati a questo? Perché rimani lì a prendere appunti senza fare niente? Perché schieri alcuni giocatori inguardabili come Patric e, in tale periodo, Felipe Anderson?
Franco Melli
Quello di Sarri è un parlare ad effetto aggravando la situazione reale. Il momento attuale implicherebbe che lui scegliesse il più possibile nel migliore dei modi. Lui non solo non sceglie nel migliore dei modi ma ci viene anche a dire che si è accorto del 4-0 di Napoli prima che iniziasse la musica. Questo, francamente, fa un po’ sorridere.