Inarrestabile Inter. La banda nerazzurra fa stropicciare gli occhi con prestazioni da standing ovation. Il 4-0 con il malcapitato Cagliari è l’ennesima conferma del magic moment di Dzeko e compagni. Inzaghi e Marotta artefici indiscussi del capolavoro.
Una vittoria, quella di ieri sera a San Siro, che vale il salto in testa alla graduatoria. Sorpasso completato ai danni di Milan e Napoli. La striscia di risultati utili consecutivi prosegue senza soluzione di continuità. Inter campione d’inverno? Le sfide con Salernitana e Torino non sembrano proibitive. Il Biscione, dunque, può dormire sonni tranquilli.
“I ragazzi sono stati bravissimi, avevo chiesto attenzione e concentrazione. Era una partita particolare in questo weekend – ha commentato a caldo Inzaghi ai microfoni di DAZN – e le altre squadre che avevano le coppe hanno fatto fatica. Sapevamo di trovare un Cagliari organizzato. Fin dall’inizio ho avuto risposte importanti, penso sia lì la nostra forza. Indipendentemente da chi gioca, cambio e non ci sono problemi. Sanchez cresce sempre di più, Correa fino all’infortunio ha fatto benissimo, Lautaro e Dzeko fanno sempre bene. Ho sempre risposte importanti da chi chiamo in causa“.
Chi è l’emblema di questa Inter spumeggiante? Parola alle Teste di calcio
Franco Melli
Inzaghi si sta dimostrando molto bravo, addirittura più bravo di Conte. Se devo fare il nome di un giocatore simbolo di questa cavalcata nerazzurra scelgo Calhanoglu. Tutti dicevano che il turco era una mezza ‘sola’, invece credo che a questo punto il Milan si morda un po’ le mani per come lo ha lasciato andare questa estate.
Alessandro Vocalelli
L’uomo simbolo di questa Inter, a mio parere, è Marotta. L’ex dirigente della Juventus è l’artefice di tutto. Intanto di aver scelto Inzaghi in una notte in cui, comunque, poteva prendere altri allenatori tra cui Sarri. Poi ha preso giocatori importanti e funzionali alla squadra. Pensiamo a Dzeko al posto di Lukaku e a Correa che fino ad ora ha dimostrato di poter fare il suo. Insomma, incassando 150 milioni di euro è riuscito a mantenere i nerazzurri ad un livello alto di competitività.
Tony Damascelli
Concordo con Franco Melli e voto per Calhanoglu che gioca tutte le partite come se stesse affrontando il Milan. Soprattutto a San Siro gioca con una verve e una grinta fuori dal comune. D’altronde è un turco e, per natura, sfodera spesso questo atteggiamento.
Furio Focolari
Il mio voto è per Simone Inzaghi. Certamente è vero ciò che dice Vocalelli sull’importanza di Marotta, autore di una campagna acquisti da applausi affidando la panchina ad un allenatore comunque giovane. Vedere giocare questa Inter è uno spettacolo, una cosa meravigliosa. Vedere il giro palla dei nerazzurri è una cosa che mi fa tanta nostalgia.
Fabrizio Biasin
Inzaghi sta ricoprendo un ruolo fondamentale. Questo non perché non mi fidassi delle qualità del mister, ma arrivare in una squadra dopo Conte e dopo la vittoria dello scudetto non era certo un’impresa comoda. Questa estate sembrava una scelta di ripiego. In realtà a me ha sorpreso tantissimo non tanto per quello che sta facendo vedere sul campo, che è veramente impressionante per la bellezza del gioco espresso, quanto per la sua capacità di relazionarsi con l’ambiente interista trasmettendo sempre grande tranquillità.