Cuadrado e Dybala stendono il Genoa: la “Joya” illumina ma rimangono le lacune bianconere

I soliti inutili Bernardeschi e Kuylusevski e l’indisponente Bentancur a sottolineare che l’allenatore non cambia nulla, non ha un guizzo e per fortuna sua Dybala sistema le lacune

La Juventus ha vinto, due gol soltanto per merito di un Sirigu da Guanti d’oro. Genoa modestissimo, penso al derby malinconico di domenica prossima contro la Samp ridotta ai minimi dalla Lazio. Partita facile ma anche sofferta per i bianconeri, non certo per la qualità del gruppo ligure ma per l’assenza di una idea di gioco, assenza alla quale rimedia Dybala con l sue giocate, Locatelli che tenta di dare ordine e Morata che è un toro che va a sbattere contro chiunque e finisce pure in mezzo tumulto con Allegri capace di litigare con lo spagnolo davanti a televisioni e pubblico presente.

La Juventus alza la polvere alle spalle delle quattro fuggitive che giocano un altro football, si illumina di immenso ma resta piena di limiti tattici, palla dietro e poi vediamo quello che può accadere.

I soliti inutili Bernardeschi e Kulusevski e l’indisponente Bentancur a sottolineare che l’allenatore non cambia nulla, non ha un guizzo e per fortuna sua Dybala sistema le lacune. Il gol di Cuadrado è stato spettacolare per balistica e acrobazia tecnica dal corner, il raddoppio di Dybala fa parte del repertorio dell’argentino che dovrebbe occupare maggiormente gli ultimi venti metri. Ma questo comporterebbe uno schema che Allegri non ha nemmeno studiato.

Tony Damascelli