Oggi smontiamo un’altra balla del mainstream o per lo meno l’utilizzo strumentale dei dati utilizzati senza una giusta comparazione ed usati per dare notizie fuorvianti. La notizia che va per la maggiore in queste ore, come scrive il Corriere della Sera ma non solo, è che in Germania calano i contagi dopo il lockdown dei non vaccinati.
In 24 giorni, scrivono, i casi sono passati da 74 mila a 10 mila dopo che nel paese era stato deciso il lockdown dei non vaccinati per contrastare il contagio. A parte il fatto che sono diminuiti i tamponi da quando i non vaccinati non possono andare nei ristoranti e nei negozi, quindi hanno smesso di fare i test per tutto. Per i vaccinati tra l’altro il test negativo non è richiesto, cosa che porta inevitabilmente ad un calo delle persone tamponate.
Per smontare veramente la bufala dobbiamo fare una comparazione con altri paesi che stanno riscontrando un calo dei contagi pur non avendo dichiarato il lockdown per i non vaccinati. Prendiamo il caso della Polonia che ha lo stesso andamento dei casi della Germania, con la differenza che in Polonia stanno diminuendo anche se non c’è il super green-pass. In Germania e Polonia l’andamento dei casi positivi è lo stesso rispetto alla popolazione. La differenza consiste nel fatto che non c’è il lockdown dei non vaccinati in Polonia che di vaccinati ne ha molti di meno della Germania, sempre parametrando il dato al numero della popolazione.
L’andamento della diffusione del virus non viene assolutamente influenzato dal lockdown dei non vaccinati. Utilizzare questa misure per ridurre i casi si dimostrerà l’ennesima perdita di tempo prezioso e l’ennesima misura liberticida, utile per debellare gli ultimi principi costituzionali ma non certo per debellare il virus.
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