I dati mettono al palo Brunetta & Co: tutti i nodi delle litanie neoliberiste vengono al pettine

I soldatini neoliberisti inquadrati nei loro plotoni di pensiero unico indossano tutti le stesse divise, usano gli stessi argomenti e ripetono gli stessi slogan pubblicitari. ‘Avremmo vissuto tutti al di sopra delle nostre possibilità, occorrerebbe fare le riforme per meritare il nuovo regno dei cieli‘.

Ascoltando le frasi dette da molti ministri e parlamentari della Repubblica, bisognerebbe studiare solo le materie tecniche accantonando ad esempio le Guerre Puniche. Oppure si lasciano scappare – come Brunetta – che l’Italia è entrata in stagnazione a seguito dell’entrata nell’euro, salvo poi correggersi immediatamente. Inquadrati così nel pensiero unico liberista, non so se davvero credono alle cose che dicono. Temo di sì e penso che ci credano veramente.

Dopo 20 anni nei quali abbiamo perso posti di lavoro, risparmio degli italiani, capacità di avere servizi pubblici, pensioni decenti e via discorrendo, dopo che tutti gli indicatori economici sono andati male, quando uno gli mette sotto gli occhi questi dati la risposta è: ‘Ma se non avessimo fatto così sarebbe andata ancora peggio‘.
Capite che diventa un discorso senza uscita, perché non c’è la controprova possibile. Si può soltanto far vedere che prima dell’entrata nell’euro il reddito reale pro-capite ancorato al PIL degli italiani era in crescita e poi da quell’anno, misteriosamente, si flette.

A quel punto si trovano motivi irrazionali come non aver fatto le riforme, oppure ‘gli italiani sono brutti, cattivi e spendaccioni‘. Quando tu fai vedere che siamo i primi della classifica avendo fatto 10 volte l’avanzo primario dei tedeschi, francamente questi sono argomenti tecnici che non arrivano alla folla, perché questa è indottrinata dal pensiero unico neoliberista e dalle sue continue litanie.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi