È evidentemente innegabile: il sistema della manipolazione organizzata riesce a funzionare a pieno regime, è il caso di dirlo, proprio perché è basato su un ordinamento inscalfibile. Il sistema della manipolazione organizzata, con le sue menzogne che suonano sincere, si fonda precipuamente sul circo mediatico. La funzione precipua del clero intellettuale sta nel far sì che i cavernicoli, vale a dire i prigionieri, altro non amino se non le proprie catene. E disposti siano a battersi unicamente in loro difesa.
A tal riguardo si consideri la situazione nella quale ci troviamo in questo dicembre 2021. Una situazione in forza della quale è ripartito l’orrendo gioco secondo cui il presidente del Consiglio di volta in volta fa cambiare cromaticamente le regioni italiane. Il diritto alla salute messo a repentaglio dall’emergenza epidemica diviene il diritto supremo, anzi all’occorrenza il solo. Tutti gli altri devono essere messi a tacere. E questo è quello che avviene comandando il cambio cromatico delle regioni.
I più non capiscono tuttavia, dacché non riescono a vedere come sotto la narrazione medico scientifica si giustifichi e passi inosservata una riorganizzazione autoritaria della società. I più obbediscono pensando che tutto finirà, senza capire che tutto non finirà mai proprio perché essi continuano a obbedire. I più non si sono ancora accorti che non si tratta di un’emergenza sanitaria sic et simpliciter, ma soprattutto di laboratori di produzione di nuovi assetti sociali, politici e economici. I più non si accorgono che l’emergenza non sta finendo, ma che essa durerà finché non verrà interrotta dalla capacità del basso di organizzarsi e di dire basta. Questa non è più vita. Questa non è più vita dignitosa. Libertà e diritti non possono essere revocati a piacimento in nome del contenimento dell’emergenza.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro