Un anno di vittorie ▷ Il Pagellone sportivo 2021 del Prof. Paolo Marcacci

Dedicato a Federica Pellegrini e Valentino Rossi, i cui meriti storici vanno oltre qualsiasi giudizio di merito.

Marcell Jacobs: 10 e lode
Di tutte le declinazioni della corsa, i 100 metri sono quella che meglio sintetizza il concetto di velocità pura. Nove secondi e otto decimi prima del suo oro olimpico, su di lui avrebbe scommesso solo lui medesimo. Non è stata “soltanto” una vittoria olimpica: il primo agosto del 2021 resterà per sempre la data spartiacque tra un prima e un dopo, perché per i nostri colori non era mai accaduto e, soprattutto, nessuno pensava che potesse accadere.

Gianmarco “Gimbo” Tamberi: 10 e lode
Nel giorno perfetto, una serie di salti che hanno spostato di volta in volta la soglia della perfezione stessa; fino a frustrare quotatissimi avversari, papabili medagliati, per poi costringere un fuoriclasse assoluto come il qatariota Barshim a scendere a patti per sdoppiare l’oro. Sublimazione perfetta della grande amarezza provata a Rio 2016.

Novak Djokovic: 10 e lode
Una delle sue stagioni migliori in assoluto, per lui. Oltre ad aver eguagliato Roger Federer e Rafael Nadal a quota 20 Slam, Nole ha chiuso l’anno in vetta al ranking ATP per la settima volta nella sua carriera. Come se ciò non bastasse, il trentaquattrenne di Belgrado ha messo in bacheca il suo 37° Masters 1000, superando Nadal in questa speciale classifica. Dalla storia alla leggenda, il passaggio è definitivamente compiuto.

Sofia Goggia: 10 e lode
Sulle ceneri di un doloroso e pregiudicante infortunio, la fenice dello sci azzurro è rinata, regalandosi e regalandoci un finale di 2021 memorabile. E non finisce qua.

Sonny Colbrelli: 10 e lode
Dici Parigi – Roubaix ed è subito epica, fango e tradizione. Lui l’ha portata a casa con una volata d’altri tempi, incastonando un diamante nel suo già brillante 2021. Ventidue anni dopo l’ultimo trionfo italiano, la grande classica vede il Tricolore issarsi in cima al podio.

L’Italia di Mancini Campione d’Europa: 10
Cavalcare gli eventi, arrivare in fondo in un crescendo di convinzione nei propri mezzi. Competizioni come l’Europeo passano attraverso una serie di episodi: senza una percentuale di fortuna nessuno le ha mai portate a casa; senza merito, idem.

Robert Lewandowski: 10
Esempio fulgido di longevità agonistica e classe nitida, con punteggiatura di realizzazioni straordinarie per qualità e quantità. Per quel che conta, il Pallone d’oro che avrebbe meritato a più riprese glielo assegnamo noi.

La Nazionale italiana femminile di pallavolo: 10 e lode
Il titolo europeo ghermito con autorevolezza in casa della Serbia, temutissima sia per la forza, sia in quanto bestia nera. Giù il cappello, davanti alle ragazze del CT Mazzanti, condottiero saggio ed entusiasta.

La nazionale italiana maschile di pallavolo: 10
Un’altra impresa nell’impresa, per il nuovo gruppo plasmato in quattro e quattr’otto da un CT impermeabile alla pressioni come Fefè De Giorgi e un capitano scopertosi carismatico nel momento più difficile come Simone Giannelli. Il titolo europeo dopo il fallimento olimpico non è stato soltanto uno straordinario colpo di coda: stiamo parlando di una prodigiosa, trionfale rinascita dopo sedici anni di digiuno.

Max Verstappen: 10
Il primo Campione del mondo olandese di Formula Uno, già per questo ha una portata storica il suo alloro. Il motore Honda gli ha messo le ali nella fase centrale del Campionato del mondo; il suo talento e la sua interpretazione grintosa della maggior parte dei circuiti sono stati però ancora più decisivi. Perché non gli diamo anche la lode? Per atteggiamenti e comportamenti sgradevoli, non solo in pista.

Lewis Hamilton: 9 1/2
A giudizio di chi scrive resta il più grande, nonché il dominatore di un’epoca. A un giro dalla fine dell’ultima gara, aveva in tasca l’ottavo titolo mondiale. Paga le bizzarre interpretazioni del regolamento da parte dei commissari ma, col senno di poi, anche e forse soprattutto alcune strategie sbagliate dal team Mercedes, soprattutto quando i suoi componenti non hanno voluto ascoltare i suggerimenti “on board” del pilota inglese.

Francesco “Pecco” Bagnaia: 9
Insidiando Quartararo finché ha potuto, oltre a entusiasmare gli appassionati di motociclismo ha acquisito la definitiva consapevolezza di essere davvero, indiscutibilmente, fortissimo.

Gregorio Paltrinieri: 8 1/2
Argento negli 800 Stile libero, Bronzo nella “Marathon swimming” di dieci chilometri. E, più importante di ogni medaglia, la stima che riscuote presso migliaia di giovani nuotatori, che vedono in lui un esempio.

Tyson Fury: 8
Nella ormai ricorrente ciclicità di cadute e resurrezioni, questo personaggio totalmente fuori dall’ordinario, oltre che combattente indomito e molto difficile da affrontare, si è riconfermato sul trono dei Massimi WBC, chiudendo da par sto la trilogia contro Deontay Wilder. Per ritrovare l’appeal di un tempo, la boxe e la categoria dei pesi massimi in particolare non possono prescindere da istrioni come lui: sempre sopra la righe, spesso politicamente scorrettissimo, ma capace di occupare la scena come i giganti di epoche passate, da Tyson in giù.

Ferrari: 6 +
Un anno di dignità prestazionale, con due piloti che hanno alla fine ben risposto allo sviluppo della macchina, secondo noi Sainz più di Leclerc. Una cosa crediamo di averla già capita: il lavoro per la prossima stagione, alla luce di tutte le novità regolamentari, è stato impostato con lungimiranza. Ci aspettiamo una competitività non episodica.

L’Italia di Mancini alle qualificazioni mondiali: 5
Un macroscopico set point gettato alle ortiche con il rigore fallito da Jorginho contro la Svizzera; sull’onda di quella frustrazione, una prestazione insipida in Irlanda del Nord. Ma qualcosa s’era già sprecato durante il cammino, vedi il pareggio interno contro la Bulgaria. A marzo serviranno tante cose, a cominciare dalla forza caratteriale, per due partite nelle quali la Nazionale dovrà, innanzitutto, evitare il rischio di essere avversaria di se stessa.

UEFA vs Superlega: 4 a entrambe
Tra tentativi imbarazzanti di colpi di mano e proposte sempre più bulimiche a livello di procacciamento di introiti, sembra di assistere alla lite tra l’asino e il bue che gli dà del cornuto, così siamo anche in tema con il presepe.

Michael Masi: 2
Un Mondiale avvincente e tiratissimo, quello di Formula Uno appena conclusosi, come testimoniano anche i voti che abbiamo dato ai due contendenti. Eppure, lui e la commissione da lui diretta, con una serie di decisioni arbitrarie, sono riusciti comunque a rovinarlo, lasciando uno strascico di dubbi e polemiche. “Per me è no”, come dicono a X Factor.

Prof. Paolo Marcacci