Con questa pillola voglio tornare sul servizio di Report del cosiddetto “Pfizergate“, perché accade che su certe vicende di una gravità inaudita il resto dei media fa calare un silenzio assoluto.
“Pfizergate” nasce grazie a Paul Thacker, giornalista investigativo del prestigioso British Medical Journal e autore di questo scoop. Brook Jackson, una ricercatrice che ha lavorato per il trial del vaccino Pfizer ha raccontato al giornalista una serie di irregolarità. Nel settembre 2020 lei è diventata coordinatrice regionale di Ventavia, una società americana specializzata che aveva condotto una parte dei test per conto di Pfizer. Il suo compito era quello di supervisionare giorno per giorno le operazioni dei vari siti che le erano stati assegnati.
Nello studio del vaccino, Pfizer è a capo di due delle tre strutture dove venivano condotti i test, ed è lì che Jackson si è accorta subito che qualcosa non andava. A suo dire la situazione è addirittura caotica e pericolosa sia per lo staff, sia per i partecipanti (e quindi per i trial stessi).
Pfizer, dal canto suo, ha sempre difeso il rigore della sperimentazione, ma le sue dichiarazioni sono state smentite dalle rivelazioni di quanto accadeva nell’estate 2020 proprio in Ventavia. I documenti emersi infatti hanno dimostrato violazioni del protocollo e cattive pratiche durante i test. Nel servizio il giornalista ha mostrato addirittura tabelle di dati che non corrispondevano alla realtà, quindi parliamo di dati falsificati ma anche formulari riempiti con cifre a caso.
Nelle mail interne invece si parla di falsificazione di dati, di vaccini conservati a temperatura scorretta, di pazienti non monitorati dopo l’iniezione e il fatto che per settimane, nelle cartelle cliniche, viene lasciata l’indicazione del farmaco assegnato mettendo a rischio il principio fondamentale del trial per cui né pazienti né medici devono sapere chi ha ricevuto il vaccino per non essere influenzati.
Jackson era molto spaventata, quindi si rivolge ai superiori per denunciare queste anomalie. Finirà messa sotto accusa e licenziata.
Obiezione che viene fatta in genere: “Sì, quello che racconti è vero, nel servizio abbiamo visto le prove. Però Ventavia era soltanto una delle aziende incaricate dalla Pfizer“.
Perfetto, rispondo io, ma se una delle aziende principali incaricata degli studi riscontra tutta una serie di problematiche, anzi, addirittura ammette che più aumentano i pazienti, più aumentano le anomalie da segnalare, voi pensate che le altre aziende che lavorano al medesimo trial e al medesimo vaccino non abbiano riscontrato le medesime problematiche?
Oppure il fatto che chi denunciasse le anomalie venisse addirittura allontanato ha spinto le altre aziende ad andare avanti senza denunciare? Perché io trovo che questa seconda ipotesi sia molto più plausibile.
Questo vorrebbe dire che abbiamo a che fare con un vaccino i cui trial sono stati evidentemente alterati e falsificati.
La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo