Il vaccino e i suoi lati oscuri. Non è tutto oro quel che luccica. Questa massima sembra calzare a pennello con l’intervento in diretta, ai microfoni di Un Giorno Speciale con Fabio Duranti, dell’avvocato Renate Holzeisen.
Parole chiare e documentate, quelle esternate dal legale che in questi mesi sta studiano minuziosamente tutti i retroscena relativi alla tanto sospirata campagna vaccinale nel nostro paese. Potere politico e autorità sanitarie sembrano andare all’unisono con il solito motto: ‘O vaccino o morte‘.
Le parti chiamate in causa, però, non rispettano la regola della fondamentale prescrizione medica specialistica ante inoculazione e sostanzialmente impongono a determinate categorie sociali l’uso di sostanze che viaggiano ancora in piena fase di sperimentazione. I dati messi sul piatto dall’Avv. Holzeisen stimolano profonde riflessioni ed aprono spiragli inquietanti in ottica futura.
Il fondamentale presupposto della prescrizione medica specializzata
“La stessa Ema dice che non è confermata né l’efficacia né la sicurezza totale dei vaccini, e per questo è prevista una prescrizione medica limitata a certi contesti e specialisti. Questo provvedimento si chiama Rrl e indica che a poter prescrivere queste sostanze sono soltanto medici che dovrebbero essere specializzati con una formazione alle spalle adeguata per poter valutare l’opportunità e la ragionevolezza dell’applicazione sull’essere umano di sostanze che, di fatto, si trovano in un momento di fase sperimentale“.
Cosa accade invece oggi?
“Oggi la gente si presenta davanti al medico vaccinatore, che non è altro che un degradato a mero esecutore di una volontà politica che esclude totalmente il rispetto della prescrizione specifica molto più severa della prescrizione medica tradizionale. Bisogna garantire alla persona innanzitutto di essere adeguatamente informata. Bisogna necessariamente dire che queste sono sostanze di cui ancora non si conoscono bene i rischi. Ricordo che lo stesso CEO di Moderna, una settimana fa, ha dichiarato pubblicamente che ci vorranno quantomeno 10 anni per avere un quadro chiaro dei possibili rischi di questi vaccini. Da noi invece si continua a raccontare che siamo di fronte a sostanze sicure“.
I doveri di uno Stato
“Prima di tutto uno Stato dovrebbe informare la popolazione ai sensi dell’Art. 8 del regolamento CEE 507 del 2006 sulla vera natura di queste sostanze. Inoltre i medici non sono stati mai addestrati e istruiti in maniera adeguata. Sappiamo che viene reclutato personale da tutti i reparti. Pertanto abbiamo impostato l’iter che porterà a galla queste contraddizioni. Ci muoveremo in tal senso perché non sono solo i sanitari ad essere obbligati a questa infame e incostituzionale imposizione dinanzi a un trattamento di fatto ancora sperimentale, ma ormai anche insegnanti e appartenenti alle forze dell’ordine”.
La difficile situazione che si vive all’interno della Polizia
“Personalmente sto facendo consulenza al Sindacato Nazionale degli appartenenti alla Polizia di Stato e ci sono migliaia di persone che non intendono farsi inoculare sostanze sperimentali e hanno diritto a rivendicare l’applicazione della normativa che prevede la prescrizione medica Rrl e l’attuazione dell’articolo 13 del codice etico dei medici. Tale articolo ordina che i medici si informino in maniera approfondita sulla natura, sugli effetti collaterali e su tutte le problematiche di controllo, ma soprattutto sull’efficacia che queste sostanze hanno. Qui abbiamo una campagna vaccinale impostata in maniera totalmente illegale. Tutti i consensi di fatto disinformati e non liberi sono radicalmente nulli. Su questo bisogna fondare ora la tutela dell’intera popolazione“.