Nel silenzio assordante dei principali media allineatissimi con la propaganda organizzata è accaduta una cosa che forse merita un pur celere commento. Riguarda l’infame tessere verde, in questo caso nella sua applicazione finnica. La Finlandia, così apprendiamo su varie testate rigorosamente diverse da quelle dominanti, ha sospeso l’infame tessera verde.
Motivazione? Questa non serve a risolvere la crisi pandemica, ecco allora che la Finlandia ha scelto di abbandonare l’infame tessera verde. Vi è davvero più che un elemento su cui riflettere. Innanzitutto il fatto che non tutti sono allineati rispetto al grande reset e al nuovo ordine del turbo-capitalistico della sua variante contemporanea, il leviatano tecno-sanitario: la Finlandia sembra infatti aver iniziato a percorrere una strada potenzialmente differente.
L’esempio finnico ci segnala una cosa chiara sulla quale non avevamo alcun dubbio ma che solo ora, complice l’esperienza, diventa evidente a tutti, cioè il fatto che l’infame tessera verde non serve affatto a produrre ambienti sicuri dal punto di vista epidemico, non serve affatto per un superamento dell’emergenza.
Sul piano medico-scientifico l’infame tessera verde si rivela fallimentare sotto ogni riguardo. Ciò ci permette di ribadire la tesi che sostenemmo fin dal principio ossia il fatto che l’infame tessera verde è stata escogitata per motivazioni eterogenee rispetto a quelle medico-scientifiche con cui è stata da subito presentata e legittimata. Infatti l’infame tessera verde presenta obiettivi che se letti in trasparenza sono primariamente di ordine politico e ideologico.
Intanto come già ricordato l’infame tessera verde serve a discriminare quanti non giurano fedeltà al leviatano tecno-sanitario, al nuovo ordine del capitalismo terapeutico. I non tesserati, i non “tessierati”, coloro i quali non essendosi sottoposti al santissimo siero benedetto non possono disporre dell’infame tessera verde, sono trattati alla stregua di cittadini di seconda classe, secondo la definizione di Agamben o addirittura come non cittadini secondo quanto lasciato trapelare dalle parole dell’euroinomane di Bruxelles Mario Draghi.
In secondo luogo non mi stancherò di ribadire come l’infame tessera verde ponga in essere un nuovo controllo sociale totale e totalitario, sopra e sotto la pelle. Mutando di fatto i cittadini in sudditi controllati ininterrottamente nei lori movimenti e nelle loro scelte.
In terzo luogo non sfugga questo aspetto: l’infame tessere verde istituisce un modello che Agamben ha definito della libertà autorizzata che consiste in ciò, il potere di restituire parzialmente se si sarà in grado di esibire un’infame tessera con la spunta verde. benvenuti nel nuovo ordine terapeutico. Vi sono anche delle crepe e da quelle filtra la luce e noi abbiamo il dovere di guardare ad essa e ispirarci ad esse.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro