Il caso del tennista Djokovic ha dimostrato che quando credi in qualcosa devi portarla avanti fino in fondo. Non importa quanto feroce sia l’opposizione a essa. Ha dimostrato che la forza delle idee portate avanti con determinazione può indurre alla resa qualsiasi oppositore. Ovviamente se sei un tennista multimilionario tutto ha una corsia preferenziale. Diamo comunque atto a questo sportivo di aver assunto una posizione e di averla portata avanti con coerenza.
Il caso Djokovic dimostra che la scienza e soprattutto alcune tipologie di medici hanno spesso un prezzo, come quello pagato a chi ha firmato probabilmente un’esenzione che non esisteva. Mi dispiace anche dirlo, ma questa non è solo la vittoria da festeggiare del Djokovic sportivo: è una vittoria anche dell’arroganza dei suoi sponsor, dietro i quali si muovono i soliti noti.
Ovviamente, lo ribadiamo, siamo contenti per il giocatore perché siamo perfettamente a favore della libertà di scelta. E la sua vittoria rende giustizia alla causa comune. Ma non perdiamo però di vista che in questo specifico caso siamo anche di fronte a una vittoria, l’ennesima, dell’arroganza del potere. Non di Djokovic, forse, ma sicuramente delle multinazionali e dei potentati che gli fanno da sponsor. Onore a Djokovic per averci insegnato tutto questo.
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