L’allarmante lettera di una mamma preoccupata: “Ora temo per la salute mentale dei miei figli”

Vi riporto questa lettera molto toccante che ho ricevuto ieri:

“Sono Chiara, mamma di due ragazzi di 10 e 14 anni. Dal 10 gennaio è stato negato lo sport ai giovani non vaccinati, a questo si aggiunge che a scuola, invece, con soli due positivi viene richiesto il super green pass per entrare. Chi non ce l’ha è costretto a rimanere in DAD.
Sono sinceramente molto preoccupata da questa situazione. Faccio parte del gruppo Telegram “Gli sportivi”, siamo in 9000 tra genitori ed allenatori che si stanno muovendo per aiutare i propri figli. Le nuove generazioni, il nostro futuro, stanno subendo un attacco frontale. Ci sono testimonianze tangibili della sofferenza che questa restrizione sta causando: ragazzi provati della socializzazione, dello sport, del diritto allo studio. La misura è ormai colma, vogliamo ridare loro la vita che hanno diritto di vivere, senza se e senza ma. Basta ricatti.

Pensa Francesco, ci sono due ragazzini disabili (Domenico, 13 anni e Vittorio, 16) che praticano il basket in carrozzina e che dal 10 gennaio non possono più allenarsi.
Come gruppo abbiamo inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio, al Presidente della Repubblica, ai ministeri, agli enti e alle federazioni sportive, segnalando che punire con l’esclusione atleti che per mesi si sono sottoposti a tampone pur di praticare sport appare un’inutile e dannosa misura che potrebbe avere conseguenze gravissime sulla salute mentale dei ragazzi, quali ad esempio depressione, ansia e senso di frustrazione. Tutto questo, lo sappiamo bene, non servirà a fermare la circolazione del virus.
Inoltre a ferire ancor di più i nostri figli e le famiglie tutte contribuisce la totale assenza di empatia e di vicinanza da parte di enti, di federazioni e di associazioni sportive. Tali enti e associazioni sportive, per rispettare i dettami normativi, si trovano costretti ad emettere note di sospensione per atleti e lavoratori del settore che hanno il gravoso obbligo di controllare le certificazioni verdi.

Anni di sacrifici, abnegazione e allenamenti, vengono cancellati in articoli di legge. Sogni e speranze di chi allo sport dedica gran parte della propria vita vengono distrutti da due decreti.
Bisognerà rinunciare a percorsi formativi cominciati da anni, con tutte le conseguenze che questo arresto avrà sulla forma fisica, sulla psiche e sui risultati sportivi dei nostri ragazzi. I grandi timori di noi genitori, firmatari dell’appello, trovano conferma in due autorevoli studi di cui si illustrano gli aspetti salienti.
Il primo è un dossier (“Adolescenti in lockdown”) a cura del Centro Clinico di Psicologia di Monza, l’altro è lo studio promosso dal dipartimento di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Gaslini di Genova: in entrambe le indagini, pubblicate su autorevoli riviste scientifiche internazionali, si presentano dati allarmanti sulla condizione di molti adolescenti che in seguito al secondo lockdown hanno avuto problemi psicologici anche molto gravi.
In molti casi si è rilevato un aumento degli stati di agitazione e ansia, sintomi dissociativi, disturbi del sonno e addirittura tentativi di suicidio.
Chi ha curato tali ricerche ha evidenziato che l’attività fisica e ludica svolta insieme ai propri pari è in grado di produrre neurotrasmettitori e benefici per la salute psicofisica.

Chiediamo quindi a tutti: è davvero sensato lasciare a casa dei ragazzi sani in questo momento?”

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