Alta tensione in Ucraina: gli ordigni nucleari della Nato mettono a serio rischio l’Italia

Avrete sentito parlare della vicenda ucraina e del rischio di guerra Ucraina, Nato, Stati Uniti, Russia. Qualcuno potrebbe dire: noi italiani cosa c’entriamo? Purtroppo c’entriamo per due motivi principali. Il primo è perché nel nostro Paese ci sono ordigni nucleari degli Stati Uniti, della Nato, che peraltro sono privi del controllo da parte del nostro Governo. E poi larga parte dell’energia e del gas arrivano dalla Russia.

Tutti i Paesi dell’Est sono sotto l’egida della Nato. E questo vuol dire che sono tutti armati con bombe nucleari americane, puntate chiaramente contro la Russia. Questo sta per accadere anche in Ucraina. È chiaro che la Russia non vuole accettare questo status quo pericolosissimo. Ma considerate che il confine ucraino è distante da Mosca quanto Milano da Napoli. Quindi è chiaro che se ci fossero ordigni nucleari, missili nucleari posti in quella situazione in due 2-3 minuti potrebbero arrivare a Mosca e distruggerla. E quindi i russi non possono consentire una cosa del genere.

La Russia sta cercando di arrivare a una situazione di non belligeranza. Gli Stati Uniti no. Lo stesso ministro degli Esteri ucraino, che dal 2014 si è insediato con un regime pro Europa, pro Stati Uniti, ha detto che le armi offensive russe non sono dislocate. Quindi non c’è questo pericolo di invasione. Ma gli Stati Uniti premono, spingono, hanno una grande capacità di propaganda, anche nel nostro Paese. La Russia non vuole invadere. La Russia vuole evitare che le bombe atomiche siano poste al proprio confine con destinazione Mosca.

Cosa c’entriamo noi? Noi c’entriamo per l’energia. Perché se c’è una guerra di quel tipo non arriverà più energia dalla Russia. Già solo le voci provocano una speculazione e un aumento altissimo delle bollette. Seconda questione: vorremmo evitare che ordigni nucleari partissero dall’Italia verso la Russia perché è probabile che saremmo vicendevolmente contraccambiati. Il nostro Paese finirebbe.

3 Minuti con Marco Rizzo