Senza lavoro se non vaccinati, il giorno della vergogna diventa realtà: ora devono rendercene conto

Quello di ieri è stato definito, a ragion veduta, il giorno della vergogna dacché da ieri non è più possibile lavorare se non ci si è sottoposti al santissimo siero sempre laudando e sempre benedetto in saecula saeculorum.

Si tratta di un giorno buio che inaugura un’epoca ancora più buia di quella che stavamo vivendo. Che cosa resta di un paese che ha smarrito i principi della propria dignità e del proprio vivere civile. Che cosa resta di una società che ruota intorno al distanziamento sociale? Che cosa resta di una società che ha innalzato il diritto alla salute ad unico diritto nel nome del quale tutti gli altri possono essere e sicuramente saranno aboliti?

Non è appropriato parlare di giorno della vergogna dacché stiamo vivando ogni giorno come un giorno della vergogna da due anni a questa parte. Non è forse vero che fin dal marzo 2020 iniziammo una serie interminabile di giorni della vergogna? Non è forse inconfutabile che da quel fatidico marzo 2020 avvenne un mutamento epocale del nostro modo di abitare il mondo e vuoi anche del nostro modo di essere governati e amministrati? Tutto cambiò radicalmente giacché da quel momento il capitalismo intraprese un nuovo corso, il tutto sempre giustificato dalla vernice di un’emergenza infinita.

Bisognerebbe parlare di nuova epoca della vergogna. Di una vergogna generalizzata su cui presto o tardi qualcuno dovrà rendere conto. Per dirla con Pasolini, non potranno mentire in eterno, presto o tardi il loro castello di menzogne e falsità dovrà crollare e a quel punto ci sarà quello che possiamo definire redde rationem, qualcuno dovrà rendere conto del proprio posizionamento non solo di ciò che ha fatto ma anche di ciò che accettato, vuoi per convinzione, vuoi per indifferenza.

Possiamo dire allora che non soltanto ci verrà chiesto di come abbiamo agito, ma anche di come non abbiamo agito, di ciò che abbiamo accettato per convenienza o per semplice indifferenza. Davvero quello che farà più scalpore non sarà la malvagità dei perfidi ma sarà l’indifferenza dei più che hanno accettato ritenendo naturale ciò che accadeva per il semplice fatto che accadeva.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro