Ed è subito quarta dose. Questo potrebbe essere il componimento riferito alla situazione odierna giacché già si parla della possibilità della quarta dose per tutti e non soltanto in relazione agli immunodepressi. In sostanza il governo italico già ventila apertamente la possibilità della quarta dose con il santissimo siero sempre benedetto e sempre laudando in saecula saeculorum. Esso è uno dei principali sacramenti dalla nuova religione terapeutica, religione alla quale anche la tradizionale religione cristiana della trascendenza pare essersi piegata.
Il governo parla apertamente di quarta dose. Questo permette alcune riflessioni. In primis, la salvezza è sempre una dose più in là. Non sarà mai la salvezza legata all’ultima dose fatta dacché ogni volta spunterà una nuova dose che sarà portatrice nella narrazione dominante della salvezza. Peccato poi che la salvezza rispunterà come promessa sempre in relazione a nuove dosi a venire.
Le benedizioni con il santissimo siero non ci portano fuori dall’emergenza ma al contrario, l’emergenza divenuta la nuova normalità, il nuovo metodo di governo, si fonda su cicli di benedizioni ininterrotti. La maggior parte della persone accettano cadavericamente magari, con ebete euforia, l’inevitabile. È curioso ed enigmatico come il capitalismo non produca soltanto l’intollerabile ma anche soggetti disposti a tollerarlo.
È l’enigma della caverna di Platone: perché gli scavi amano le proprie catene? Possiamo dire che la situazione odierna ci pone tutti nelle condizioni del becchino di Amleto, il quale fischietta tranquillo mentre sta scavando fosse. L’abitudine rende indifferenti viene detto ad Amleto. Così l’abitudine rende indifferenti i più, pronti ad accettare con gioia il supplizio quotidiano.
Siamo nel tempo del capitalismo assoluto, quello nei cui spazi alienati il nostro stesso corpo diventa miniera da cui estrarre plusvalore a favore dei padroni del capitale. In questo contesto in cui tutti dobbiamo figurare come malati, in modo che tutti dobbiamo figurare come malati e in modo che tutti dobbiamo essere coattivamente curati a beneficio economico di qualcuno, non stupisce che sempre nuove dosi arriveranno.
Ogni merce viene al mondo con la promessa di salvezza e poi la disattende cosicché ogni volta riemergendo nell’orizzonte della circolazione la merce reca con sé, secondo la dinamica del cattivo infinito, una promessa di salvezza che si vanifica nel consumo. Non è quello che sta accadendo anche con le vaccinazioni di massa? Non sono anche esse del tutto interne al ciclo della forma merce?
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro