Ha vinto il Milan. Basterebbe questo per creare il panico. Ha perso l’Inter e anche in questo caso la domanda sorge spontanea: che accade? Accade che il derby, come si usa scrivere e dire, è una partita che sfugge a qualunque pronostico, l’Inter l’ha dominato fino a quando ha pensato di potersi guardare allo specchio, di fare entrare, e qui c’entra Inzaghi, i due cileni richiamando Lautaro anch’egli fuso dal sudamerica ma alzando polvere in mezzo al campo là dove Brozovic comandava alla grande e di fronte aveva un solo vero rossonero, Tonali che vale tre Barella per intelligenza tattica e comportamento in campo.
L’Inter ha perso, dunque, nel momento in cui credeva di avere vinto, il Milan ha vinto nel momento in cui credeva di avere perso, Giroud ha realizzato due gol dopo non essere mai entrato veramente in partita ma l’esperienza di un attaccante internazionale ha la prevalenza su alcune giocate imperfette e così è stato, Male Leao, malissimo Kessie, maluccio Hernandez bene il resto della terza linea milanista mentre tra gli interisti la potenza di Dumfries incomincia a farsi sentire in fase di offesa ma in quella di ripiego si è notata l’assenza sul primo gol di Giroud, benissimo Brozovic, non bene Lautaro e nemmeno Dzeko ha lasciato traccia eppure l’Inter ha tenuto la bacchetta dirigendo la musica del derby, poi l’uno-due del Milan ha mandato insieme il gruppo nerazzurro.
La fase finale è stata nervosa e confusa, come tradizione, non direi di avere assistito a una grande partita ma l’agonismo, almeno, ha ripagato dai troppi errori e dalle numerose e nauseanti sceneggiate. Il campionato è riaperto? Bah, se dobbiamo vendere sogni e giornali, diciamolo.
Tony Damascelli
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