“Non c’è Juve senza il serbo, non c’è gioco senza i gol (due) di Dusan. Andrea Agnelli deve cambiare l’insegna della ditta: JuVlahovic renderebbe meglio”
Andrea Agnelli deve cambiare l’insegna della ditta: JuVlahovic renderebbe meglio l’idea e la sostanza. Non c’è Juve senza il serbo, non c’è gioco senza i gol (due) di Dusan, non ci sarebbe stata vittoria ad Empoli là dove la squadra di Allegri ha dovuto incassare due gol da spiaggia dai generosi toscani ma ha avuto in sorte dall’azionista Exor, quel fenomeno di attaccante che sistema guai altrui.
Per il resto è stata la Juventus di sempre, impiegatizia, disarmante e disarmata con un nuovo infortunio muscolare che ha toccato Zakaria e che coinvolge il preparatore atletico Folletti, una squadra priva di idee e con uno scenario futuro molto preoccupante. Se non si conosce del tutto quello che deciderà Raiola con De Ligt e quello che vorrà e saprà fare la dirigenza juventina, c’è da preoccuparsi per le condizioni di Bonucci che sembra arrivato all’ultimo giro, come del resto Chiellini, dunque una terza linea tutta da ricostruire e senza la disponibilità finanziaria necessaria.
La Juventus, comunque, si ritrova a sette punti dal Milan ed è reduce da tredici risultati consecutivi positivi, otto vittorie e cinque pareggi, nessuno può pensare che abbia perso una grande occasione, semmai che abbia sbagliato la scorsa estate a non puntare subito su un grande attaccante anche se, al tempo, Exor non era disponibile a versare nulla oltre all’aumento corposo di capitale.
Oggi il patrimonio Vlahovic non ha bisogno di chiarimenti, insieme con De Ligt il serbo è il solo campione di una squadra grigia ma tanto basta in un campionato modesto.
Tony Damascelli