“Ovviamente Allegri parlerà di prova di carattere e di orgoglio, gli hanno comprato il caviale e lui continua a preferire lo sgombro. Qualcosa accadrà”.
Un derby inutile per la Juventus, un punto che inorgoglisce il Torino. Bianconeri a pezzi, infortunato Rugani in riscaldamento, fuori Pellegrini alla fine del primo tempo, ko Dybala, sostituito Vlahovic, gioco sporco e zero idee del gruppo Allegri che rischia di mandare al macero i milioni spesi per il serbo e non ha ancora lanciato un solo giovane dalla panchina.
Toro, dunque con il sangue agli occhi e la bava alla bocca secondo usi e costumi di Juric, la Juventus ha costruito poco, è andata al vantaggio grazie al suo campione De Ligt che, con ogni probabilità, lascerà Torino a fine stagione, il pari granata è arrivato con Belotti forse anch’egli all’ultimo derby, il capitano ha sfruttato un errore di Alex Sandro spostato al centro causa il guaio di Rugani alla vigilia.
La Juventus non ha dato segni di lucidità, ha tentato qualche contropiede ma come al solito Dybala si è tenuto alla larga dalla zona calda, preferendo i giochini lontano dalla porta, ha poi chiesto il cambio pensando alla Champions.
La Juventus scivola fuori dalla lotta per il quarto posto, colpa dei limiti di alcuni calciatori, Rabiot ormai intoccabile per la coppia del gatto e il gatto, essendo la volpe assente, intendo dire Allegri e Landucci che al di là degli strilli a bordo campo anche nel derby hanno confermato di non saper disegnare la giusta soluzione di gioco. Football confuso e confusionario, i resti della Juventus hanno rischiato di buscarle ma li ha salvati la pochezza di questo Toro che ci ha messo l’anima e il corpo ma nulla di più serio. Partita di stile britannico senza ammonizioni fino al settantesimo e il primo giallo per proteste a Cuadrado. Ovviamente Allegri parlerà di prova di carattere e di orgoglio, gli hanno comprato il caviale e lui continua a preferire lo sgombro. Qualcosa accadrà.
Tony Damascelli