Oggi sono veramente molto arrabbiato. I media italiani stanno provando a mettere in campo una vile operazione che mira a creare una equazione tanto assurda quanto falsa:
No Vax = Sostenitore di Putin
Chi ha spirito critico e cerca conferme, evidentemente, quello spirito critico lo esercita sempre. Questa è la verità.
L’equazione che vorrebbero invece montare ad arte e creata nel laboratorio della disinformazione secondo cui gli scettici del vaccino sarebbero folli a tal punto da giustificare oggi le atrocità di una guerra, è una manipolazione subdola di disinformazione delle masse che dobbiamo necessariamente smontare punto dopo punto.
A me è dispiaciuto molto vedere che ieri persino Giletti si sia prestato a questo sporco gioco, e in alcuni suoi servizi campeggiava proprio la scritta che assimilava i no-vax ai pro Putin: che vergogna!
Perché fin quando queste cose le vediamo fare alla Gruber o a Monica Maggioni sappiamo bene che non potrebbero fare altrimenti, dato che hanno entrambe deciso di fare le lobbiste per gli interessi statunitensi: appartengono infatti entrambe ufficialmente alle potenti lobby atlantiste come il gruppo Bilderberg, la commissione Trilaterale, ed hanno anche incarichi di prestigio all’interno di queste organizzazioni. Da loro non possiamo quindi aspettarci nulla di diverso, semplicemente perché non potrebbero fare nulla di diverso
In casi come questi i membri di quelle organizzazioni sono chiamati a fare gli interessi delle lobby a cui hanno scelto di aderire, in questo caso dunque non potrebbero fare altro che diffondere propaganda filostatunitense (ora quindi antirussa) mettendo alla gogna chiunque provi ad indagare sulle ragioni del conflitto. Ma che anche Giletti faccia una cosa del genere è davvero grave.
Ieri ha mandato in onda un servizio con l’intervista al solito estremista di destra definito no vax quando serviva l’equazione ‘no vax = nazista‘ e oggi riproposto in funzione pro Putin per creare la nuova equazione. Intervistano in pratica una persona che rappresenta semplicemente sé stessa ed il proprio pensiero e provano ad attribuire quel pensiero ad una intera categoria.
La cosa più assurda però è stata quella di far passare l’idea che non è vero che il neonazismo sia un problema dell’Ucraina, perché “esistono anche da noi in Italia dei sostenitori di Putin che sono fascisti“: è qui che voglio pubblicamente fare una tirata d’orecchie a Giletti.
La persona intervistata dal suo inviato può essere fascista quanto vuole, ma è una persona che rappresenta soltanto sé stessa; i neonazisti in Ucraina di cui parliamo invece, sono perfettamente integrati nelle istituzioni del paese, questo è il vero problema. Parliamo in quel caso di un neonazismo istituzionalizzato e politicizzato, e ve lo dimostro con pochi esempi.
Il battaglione Azov, che secondo i rapporti OCSE e ONU è responsabile di torture, stupri, e crimini indicibili contro i filorussi e contro i separatisti del Donbass, è stato perfettamente integrato nella Guardia Nazionale Ucraina, il cui leader è sempre andato a braccetto (in senso letterale) con il più longevo Ministro dell’Interno ucraino, tale Avakov; Ministro che tra l’altro ha voluto membri di quella stessa milizia neonazista a capo della polizia e nel Ministero dell’Interno a Kiev.
Il finanziatore di questa milizia e di altri importanti battaglioni neonazisti accusati di indicibili crimini nel Donbass è un oligarca ucraino, già presidente di una regione e proprietario dei principali media del paese, compreso quel canale che ha mandato in onda la sitcom con cui Zelensky è diventato famoso. Lo stesso oligarca aveva anche messo una taglia sui separatisti filorussi.
Invito quindi Giletti a rettificare e a chiedere scusa per i paragoni senza senso che sono stati fatti durante la sua trasmissione e che lasciano aperte solo due ipotesi: o è in malafede o è assolutamente disinformato sui temi che ha trattato nella sua trasmissione.
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