Fiorentina-Juventus. Al Franchi torna lui… Dusan Vlahovic. Quale accoglienza verrà riservata all’ormai ex idolo prediletto della curva Fiesole? ‘Ai posteri l’ardua sentenza‘.
Viola e bianconeri, contorni di amori finiti a parte, si giocano l’accesso alla finale di Coppa Italia. Primo round alle 21 in terra toscana con una quantità enorme di incognite e varianti che accompagnano le ore precedenti al kick off dell’arbitro Guida, coadiuvato dagli assistenti Lo Cicero e Carbone con Di Paolo e Ranghetti al Var.
Solito 4-3-3 per mister Italiano. Terracciano in porta. Odriozola, Milenkovic, Igor e Biraghi in linea difensiva. Bonaventura, Torreira e Castrovilli in mediana. Tridente d’attacco composto da Nico Gonzalez, Piatek e Sottil. Emergenza soprattutto in trincea invece per Allegri che dovrebbe varare un 3-5-2. Perin tra i pali. Dinanzi al guardiano ex Genoa Danilo, De Ligt e De Sciglio. Il giovane Aké, Locatelli, Arthur, Rabiot e Pellegrini in zona nevralgica. Di punta Vlahovic con Morata.
“È una sfida che si gioca in 180′ – ha detto il mister viola alla vigilia – e serve grande maturità da parte di tutta la squadra. Speravo di preparare la sfida con un umore diverso, dispiace per la sconfitta col Sassuolo ma questo ci dà ancora più voglia e concentrazione. So quanto è importante per la città questa partita con la Juve, ma lo sarà anche per noi“. “Vlahovic è sereno – ha rimarcato dal canto suo Allegri – Poi è normale che per un ragazzo di 22 anni che torna in un ambiente che l’ha cresciuto e gli ha dato la possibilità di arrivare alla Juventus ci sia un po’ di emozione. Per noi sarà un bel test e in ottica qualificazione sarà importante segnare. Quella di Italiano è una squadra ben allenata, aggressiva e divertente, ma che avrà di fronte una Juventus volenterosa di arrivare in finale“.