Ucraina, va in scena il tradimento di ogni ideale europeo: ora i pacifisti vogliono imbracciare le armi

Voglio dirlo senza perifrasi edulcoranti e senza ambagi: abbiamo bisogno di una Russia forte, autonoma e sovrana. Abbiamo bisogno di una Russia che resista all’imperialismo della NATO e degli Stati Uniti d’America e che crei, soprattutto con la Cina, un blocco antagonista rispetto alla civiltà del dollaro, un blocco in grado di garantire un equilibrio di forze come era prima del 1989.
Sul piano geopolitico, occorre ribadirlo, il nemico è Washington, dacché è propria della civiltà del dollaro la tendenza messianica all’espansionismo senza frontiere, vuoi anche a quella figura specifica che l’espansionismo che coincide con la globalizzazione, che nulla è poi, se non un’americanizzazione coatta del mondo intero.

E’ ciò che abbiamo appreso dal 1989 quando, venuto meno il comunismo reale, la monarchia del dollaro ha preso a dilagare aprendo conflitti in ogni parte del mondo ogni qual volta incontrasse figure di resistenza rispetto alla sua dinamica di colonizzazione, o meglio, di Coca-Colonizzazione del mondo intero.

A proposito di fabbrica di propaganda e di civiltà dello spettacolo, non obliamo mai che le pellicole di Western americane sono perfettamente riuscite a veicolare il mendace messaggio per cui la colpa è tutta dei pellerossa. Noto che gli stessi che volevano fare ogni cosa ai danni dei non muniti di tessera verde sono in larga parte gli stessi che premono come se tarantolati per l’invio di armi militari in Ucraina, cioè, di fatto, per la guerra, dacché di questo si tratta: mandare armi, proporre e attuare le sanzioni contro la Russia, che cos’è se non una forma aperta di guerra contro la Russia?
Non è forse il tradimento delle ragioni della pace e della negoziazione? Di più, non è forse il tradimento di quell’ideale nobile di Europa di Spinelli e dell’esperienza di Ventotene, vale a dire di quell’Europa che mai più avrebbe dovuto portarci a guerra e che invece di nuovo in guerra ci sta portando?

Ovviamente anche in questa guerra ci diranno – come già ci dicono – che “è solo a fin di bene”, che è solo protettiva, che è solo volta a garantire le superiori ragioni della pace.

Lo squallore delle nuove sinistre, ormai del tutto indistinguibili dallo squallore delle destre stesse, sta nel fatto che, come le destre, inneggiano alla guerra: propagandano le ignobili ragioni dell’invio di armi in Ucraina e quindi, di fatto, sostengono la follia dell’Italia in guerra.
Mandare armi in ucraina e fare sanzioni alla Russia, non mi stancherò di ripeterlo, vuol dire avere già abbandonato la neutralità. Vuol dire, di fatto, essere già in guerra contro la Russia.
Si tratta di un errore gravissimo, imperdonabile, che ci porterà alla catastrofe. L’Italia, da subito, avrebbe dovuto rimanere neutrale, contro ogni guerra; per questo ci permettiamo di dire, come vox clamantis in deserto: “L’Italia cessi immediatamente di mandare armi in Ucraina, rispetti la propria Costituzione che ripudia la guerra come strumento di offesa e di risoluzione delle controversie internazionali”.

Mi sia ancora lecito notare che gli stessi che criticano i perfidi oligarchi russi, sono quelli che osannano a reti unificate gli oligarchi euroatlantisti come Gates, Soros, Bezos, Musk, Zuckerberg, che sono addirittura ribattezzati come filantropi. “Miseria dell’ideologia” avrebbe forse detto il vecchio Marx.
Ci sia consentito in conclusione citare Dostoevskij, che pure oggi è sciaguratamente considerato – pensate – un autore filo-putiniano da epurare, un pensatore pericoloso che deve essere messo ai margini dal pensiero unico politicamente corretto ed eticamente corrotto: “Colui che mente a se stesso e dà ascolto alla propria menzogna, arriva al punto di non saper distinguere la verità né dentro se stesso, né intorno a sé, quindi perde il rispetto per se stesso e per gli altri“.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro