Sulla Juventus tira il vento delle indagini. La Procura di Torino ascolta la testimonianza di Paulo Dybala. Gli inquirenti piemontesi stanno lavorando a fondo sul filone ancora attivo dell’inchiesta ‘Prisma‘ intrapresa lo scorso mese di novembre.
Attualmente nel registro degli indagati troviamo i nomi noti di Agnelli, Nedved, il legale Gabasio, alcuni componenti del settore finanziario e l’ex direttore sportivo bianconero Paratici. L’accusa mossa è quella di comunicazioni false societarie e fatture emesse per operazioni inesistenti.
L’asso argentino, pronto a fare i bagagli ben presto, è stato ascoltato dalla Procura sul tema dell’accordo raggiunto tra il club della Continassa e i calciatori all’alba della pandemia nel marzo 2020 finalizzato alla riduzione degli ingaggi da percepire. Tra l’altro nella giornata di ieri la Guardia di Finanza ha visitato le stanze delle sedi legali della squadra alla ricerca di scritture e documentazione da analizzare.
Il parere in diretta dei nostri opinionisti
Massimo Franchi
Certo, il falso in bilancio sarebbe un reato gravissimo. Va detto però che ci sono delle società che hanno ricevuto solo delle ammende e altre che invece sono state penalizzate in maniera più pesante. Mi riferisco ovviamente al Tribunale sportivo. Staremo a vedere cosa accadrà. Speriamo che finalmente si arrivi a qualcosa di concreto.
Franco Melli
La cosa che colpisce è che quando parte un’inchiesta, più o meno seria, c’è sempre in mezzo la Juventus mentre gli altri sono tutti illibati.
Luigi Ferrajolo
Da quello che risulta c’è stata una amministrazione parallela. Da un lato quella ufficiale, approvata nei bilanci e che risponde anche agli obblighi delle società quotate in borsa, e dall’altro quella parallela e segreta con cui sono stati nascosti movimenti diversi da quelli ufficiali. Se tali irregolarità venissero confermate, la FIGC prevede anche la valutazione di reati sportivi che possono prevedere sanzioni specifiche commisurate all’entità di quelle penali.