Morire per Kiev: se gli USA pensano all’embargo russo, l’Europa rischia il tracollo definitivo

Resta da chiedersi: tutti i giornali italiani che hanno fatto i titoloni sull’imminente default della Russia? Qualcuno potrà usarli per incartare le castagne, altri potranno consegnarli alle domestiche per asciugare i vetri. Gli Stati Uniti ora spingeranno per l’unica sanzione che metterebbe davvero in crisi la Russia, ossia l’embargo sui prodotti russi dell’energia. Mossa però che metterebbe totalmente in ginocchio l’Europa. Questo vuol dire che i paesi già genuflessi come l’Italia non noteranno la differenza avendo già fatto il callo alle ginocchia.

Il costo delle operazioni verrà ribaltato su cittadini e imprese. Tutto ciò verrà fatto da un presidente del Consiglio non eletto, dunque che non deve dar conto a nessun elettorato e quindi pronto a mettere gli italiani nel mirino, per poi volare all’Estero per nuovi incarichi di prestigio. Ci saranno però paesi che non vorranno piegarsi, quindi cominceranno a disobbedire come stanno facendo molte aziende francesi nei confronti di molte sanzioni alla Russia. Così l’Unione Europea, fintamente unita all’inizio, comincerà a comportarsi come si comportano quei superstiti nei film che si trovano su un’isola deserta e dopo un lavoro di squadra iniziale capiscono che la sopravvivenza di uno dipende dalla morte dell’altro.

In Europa assisteremo ad azioni di cannibalismo fra Stati. La verità è che c’è una guerra che si sta combattendo sul campo e una guerra che si sta combattendo sui mercati valutari. L’Europa sembra destinata a perderle entrambi. Morire per Kiev, scriverebbe Enrico Letta.
Voi siete disposti a farlo?

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