Mentre è in corso di svolgimento l’ottavo giorno di guerra Ucraina-Russia cominciano a maturare le prime valutazioni di carattere geopolitico. Prende corpo la tesi di un conflitto evitabile, sia da una parte che dall’altra. Un’escalation incessante partita settimane prima del fatidico 24 febbraio, un territorio in conflitto già dal 2014: era davvero possibile scongiurare il peggio? Di certo, sarebbe servita una lungimiranza politica probabilmente assente da un po’ di tempo, non solo nel panorama italiano. Oppure sarebbe bastato ascoltare alcune voci spesso delegittimate dalla narrazione mainstream. Pensate se si fosse dato seguito alle parole pronunciate da Giulietto Chiesa in un intervento pubblico del 2015 su Russia, Stati Uniti e Nato. Il giornalista scomparso nel 2020 lanciò una vera e propria profezia sullo scoppio della Terza Guerra Mondiale che sarebbe avvenuto in Ucraina.
“La crisi di Ucraina è l’inizio dell’offensiva degli Stati Uniti d’America e dell’Europa contro la Russia. Offensiva diretta contro la Russia. L’Ucraina è stata usata come un bastone per colpire la Russia. E per fortuna la Russia non è caduta nella trappola, fino ad ora. Un’offensiva che si manifesta con le sanzioni, con l’abbassamento artificiale del prezzo del petrolio che serviva per stroncare le esportazioni russe verso l’Europa e verso il resto del mondo e quindi per creare le condizioni di una crisi economica e sociale in Russia che avrebbe dovuto portare all’ennesima rivoluzione. Che bisogno c’è di questa provocazione quando è del tutto evidente che la Russia in tutti questi anni, da quando esiste, non si è impadronita di un solo centimetro quadrato esterno?”.