Lo scontro sulla Superlega torna ad accendersi. La tensione tra il numero uno della UEFA e Andrea Agnelli ha toccato nuovi livelli. Al centro del contendere il nuovo progetto revisionato della Superlega. L’originale progetto abortito per la protesta dei tifosi e il ritiro dei principali promotori sembra ora entrato in una nuova fase. Non più un campionato a numero chiuso ma una competizione, i cui particolari sono ancora da definire, con due serie da squadre, promozioni e retrocessione.
Ospiti a Londra dell’evento Football Summit del Financial Times, Ceferin e Agnelli si sono sfidati a suon di dichiarazioni. Per il patron bianconero, forte del sostegno di Real Madrid e Barcellona, la Superlega è un progetto necessario per rivitalizzare il modello di business del calcio: “Oggi il mondo del calcio ha bisogno di profonde riforme. Il compromesso non è più una scelta”. Poi l’affondo alla UEFA: “Un operatore monopolistico è adatto a guidare un business come il calcio? Io penso di no. Se l’Uefa andrebbe sciolta? Io mi siederò e sosterrò una governance trasparente”.
Chiaro il riferimento al presunto potere monopolistico della federazione guidata da Ceferin, il quale ha preso a balzo l’occasione per attaccare duramente il progetto: “I club sono liberi di creare un loro torneo, ma non si aspettino di giocare anche in quelli organizzati dall’Uefa. Hanno usato una pandemia, ora usano una guerra”. Sulla Super Lega parole di fuoco anche di Javier Tebas, presidente della Liga, ospite sempre all’evento del Financial Times: “I club della Super League mentono più di Putin”.
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