Uno Stato non è un’azienda, non si può considerare per esempio la sanità con una logica meramente aziendale. I posti letto pubblici e privati in Italia sono crollati di quasi un terzo in un ventennio, su dati del Ministero della Salute. Una domanda legittima al riguardo è chiedersi come si sia posizionato, a seguito di tali scelte economiche, il nostro Paese rispetto agli altri. La risposta sta nel fatto che l’Italia oggi abbia poco più di tre posti letto ogni mille abitanti. Mentre la Germania nello stesso parametro ne documenta circa otto. Sempre paragonandoci alla Germania, noi abbiamo a disposizione circa undici liberi professionisti nel personale medico ogni mille abitanti. Mentre i tedeschi ne hanno più del doppio.
Sono considerazioni che evidentemente consentono già di trarre delle conclusioni. Noi parliamo sempre di Europa unita, ma una cosa unita è una cosa in cui c’è equiparazione non soltanto di moneta, ma anche di servizi. La sanità è certamente uno dei servizi più importanti, per i quali esiste uno Stato. Avere una sanità pubblica è un risultato di qualità, di welfare importantissimo. Il Paese che domina l’Europa, la Germania, ha più del doppio dei medici di noi che siamo i diretti competitor, o perlomeno lo eravamo.
Di fatto i risultati sono quelli di un’Europa a due velocità. Un’Europa che va a servizi maggiori e un’Europa che va a servizi minori. E la spiegazione che noi siamo brutti, baffi neri e mandolino sinceramente non mi sembra sensata per un fatto di statistica. Prima che di buon senso.
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi
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