Non sappiamo per ora se dalla situazione ucraina irrisolta scoppierà una nuova guerra mondiale. Auspichiamo che la forza della ragione riesca a prevalere su quelle della forza. Sappiamo nettamente che si stanno riproducendo le condizioni del mondo bipolare, del mondo diviso in due blocchi.
Da una parte l’Occidente atlantista, dall’altra l’Oriente filorusso. Peggio del mondo diviso in due blocchi precedente al 1989 poteva esserci solo ciò che è venuto dopo, ossia un mondo monopolare sotto le insegne dell’imperialismo a stelle e strisce, la globalizzazione. Per qualcuno la storia era finita, questa era l’analisi di Francis Fukuyama. Mai analisi fu tanto fallace. Sappiamo non soltanto che la storia non è finita ma sta correndo sempre più veloce.
Putin dovrebbe ritirare immediatamente le truppe dall’Ucraina e bisognerebbe garantirgli che l’Ucraina non diventerà un satellite, una succursale della nato e di Washington che significherebbe essere letteralmente accerchiata in via definitiva. Al tempo stesso l’Unione Europea dovrebbe tenersi fuori da ogni guerra e la civiltà del dollaro dovrebbe far cessare ogni espansione della Nato verso Oriente riconoscendo dunque lo spazio della Russia.
Tutti quelli che condannano il gesto di Putin cosa dicono dell’Italia e dell’Unione europea che mandano soldati e armi al confine, promuovendo la guerra anziché cercare la pace? È curioso vedere le invettive di Enrico Letta che tuona contro la Russia e sembra spingere per una guerra dell’Italia e dell’Unione europea in funzione antirussa. Non dicevano che l’UE ci difendeva dalle guerre?
Spingere sul fronte i soldati e le armi senza che l’Ucraina neppure faccia parte della Nato, significa dichiarare guerra alla Russia. L’unione europea e l’Italia hanno perso una buona occasione per assumere il ruolo della parte giusta, quella di chi perora le ragioni della pace e cerca la soluzione con il logos, non con le armi.
L’Europa e l’Italia hanno invece scelto sciaguratamente di fare la parte della colonia di Washington, hanno scelto sciaguratamente le infami ragioni della guerra e di mandare armi, soldati al fronte. Peggio non si saprebbe potuto fare. L’Europa avrebbe dovuto richiamarsi alla propria storia, alle proprie radici, perorando la pace.
Non doveva l’Unione europea difenderci dalla guerra invece ancora una volta ci troviamo al cospetto della guerra e della sua potenza. Lo spettro della guerra si aggira per l’Europa e forse per il mondo intero.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro