C’è una domanda ineludibile e che accuratamente viene aggirata dai pretoriani del pensiero unico geopoliticamente corretto. Si tratta della domanda nodale dacché essa permette di fare luce su ciò che realmente sta accadendo nell’area dell’Ucraina. Che cosa vogliono realmente gli Stati Uniti d’America in Ucraina e quali sono gli obiettivi reali a cui essi tendono?
Non dimentichiamo che gli Stati Uniti d’America hanno mantenuto fino ad ora, una posizione fintamente distante, sottolineo fintamente giacché gli Stati Uniti d’America stanno utilizzando come cavallo di Troia nell’area ucraina l’Unione europea stessa. Essendo quest’ultima una colonia di Washington, viene da impiegata da Washington stessa come un bastone per colpire la Russia.
Una guerra che viene per ora condotta tramite le sanzioni alla Russia stessa, sanzioni che non producono nulla di buono per l’Europa ma che essa è costretta a fare dato il suo rapporto di subalternità rispetto a Washington. Lo stesso invio di armi in Ucraina viene fatto dall’Unione europea non certo per gli interessi soggettivi delle singole nazioni ma semplicemente per obbedire ai desiderata della madrepatria: Washington.
Non dimentichiamo che questa guerra fin ora è stata presentata come la decisione folle di uno psicopatico, novello Hitler, Vladimir Putin che una mattina decide d’invadere l’Ucraina. La guerra va compresa, il che non significa giustificata, nella sua reale portata. Nella narrazione dominante è come se si guardasse, nel corso di una rissa, soltanto a chi ha assestato il pugno finale, fingendo di non vedere chi ha tirato prima calci e pugni.
Le cause originarie di questa guerra affondano negli anni 90′, essenzialmente sono legate a filo doppio con l’espansionismo della Nato e degli Stati Uniti verso Oriente, nella rioccupazione degli spazi post-sovietici. Gli Stati Uniti continuano ad occupare un posto niente affatto marginale. Dobbiamo chiederci davvero cosa vogliano e quale siano i loro obiettivi, che la pace non sia il loro obiettivo primario appare di una chiarezza adamantina.
Affiora non solo dagli epiteti con cui continuano appellare Vladimin Putin, qualificandolo ora come tiranno sanguinario e ora come macellaio. Tutti epiteti che non hanno come obiettivo la pace. Ciò emerge nitidamente dall’invio di armi che gli Stati Uniti stanno prendendo a fare a beneficio del guitto Zelensky, fantoccio Washington, avente come unico obiettivo il trascinare l’Ucraina stessa dentro la Nato. Non certo la protezione della libertà e della sovranità dell’Ucraina come ripetono i giornali aziendali e i nostri giornalisti a gettone.
Al contrario l’obiettivo di Zelensky è portare a compimento i desiderata di Washington: la piena atlantizzazione dell’Ucraina e in tal guisa l’accerchiamento della Russia. Cosa vogliono allora gli Stati Uniti? In primis, come abbiamo già detto, trasformare l’Ucraina nell’ennesima succursale di Washington, di fatto ponendo basi atlantiste ai confini con la Russia.
In secondo luogo, lo hanno detto apertamente, gli Stati uniti del vegliardo arcobalenico Joe Biden vorrebbe un cambio di regime in Russia, un regime change. Per questo seguita senza posa ad appellare Vladimir Putin ora come dittatore, ora come macellaio. Che Putin non piacesse alla civiltà del dollaro era evidente e non poteva essere altrimenti, se si considera che il presidente russo ha invertito la tendenza che fu di Gorbaciov prima ed Eltsin dopo.
Invece di donare la Russia alla potenza USA, Vladimir Putin ha posto in essere una figura di resistenza permanente contro l’atlantizzazione e l’imperialismo a stelle strisce. In ciò debbono essere ravvisate le cause dell’inimicizia radicale tra Russia e Stati Uniti. In sostanza gli Usa vorrebbero un cambio di regime per sostituire Putin con una fantoccio che garantisse la stabile sudditanza della Russia alla civiltà del dollaro.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro