E ora il Governo lo ammette apertamente: l’infame tessera verde durerà. Più precisamente il Governo ha esplicitamente ammesso che l’infame tessera verde verrà sospesa ma non abolita. Mai come in questo caso le parole sono dirimenti. Sospendere significa interrompere qualcosa che in ogni caso potrà tornare a essere utilizzato. Sospendere non significa infatti abolire, che significa invece decretare la cessazione definitiva. Sotto questo riguardo sono confermate tutte le nostre più fosche profezie, le nostre analisi che da subito avevano individuato nell’infame tessera verde un dispositivo di controllo bio-politico destinato a fare epoca.
Le libertà non appartengono più al soggetto, non sono più suoi diritti inalienabili. Al contrario, in nome di un’emergenza che tende essa stessa a diventare nuova normalità, vengono requisite le libertà per poi essere concesse pro-tempore mediante la spunta verde che certifica che il soggetto stesso ha fatto ciò che di volta in volta il potere gli chiede di fare. Così già da mesi assistiamo alle libertà autorizzate per i soggetti che si sono sottoposti alla benedizione col santissimo siero. Presto vedremo attivarsi la spunta verde in relazione a molte altre richieste che il potere rivolgerà ai suoi sudditi. Magari quella relativa al consumo di una giusta quota di energia. Magari ancora rispetto all’adozione delle norme legate alla cosiddetta green economy.
Insomma, l’infame tessera verde è un modello destinato a fare epoca. È già a tutti gli effetti parte di una nuova normalità distopica e dispotica al tempo stesso. Che peraltro l’infame tessera verde non abbia, come da subito dicemmo, una funzione prettamente medico-scientifica è suffragato proprio in questi giorni dalla tragicomica vicenda dell’euroinomane di Bruxelles Mario Draghi.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro