Sentiamo soltanto parlare di adeguamenti normativi, di riforme bancarie, di innovazione green o digitale in questi mesi nel dibattito europeo. Perché nessuno parla di adeguamento anche nei livelli dei servizi primari essenziali alla persona, come ad esempio la sanità per tutti i cittadini europei, indipendentemente dallo stato di riferimento?
Quando si sollevano tali questioni, cioè si pongono problematiche di tipo etico e di parità dei diritti, inevitabilmente si sollevano argomentazioni atte a confondere la testa dei cittadini. Per esempio uno degli argomenti più usati è quello del recupero fiscale. Grande enfasi viene infatti solitamente posta da notizie e programmi politici sul recupero delle tasse. Quanto sono attendibili tali proclami?
Ecco il grande equivoco: le tasse servono a finanziare queste cose, le tasse servono a drenare un eccesso di liquidità posto in circolazione da banche centrali che espandono la spesa pubblica, creando moneta dal nulla, sostenendo investimenti pubblici. Questo in un mondo normale. Un illustre economista italiano, Paolo Savona, parlava di un tema fondamentale: le criptovalute e le criptoblockchain.
In un mondo che sta cambiando in un modo incredibile, le democrazie occidentali sono ancora molto indietro. Siamo in una situazione molto particolare. Se noi vogliamo capire dove va il mondo, dobbiamo capire che ci sono cambiamenti epocali in atto. Alcuni di questi cambiamenti riguarderanno il tipo di banca e il tipo di banca centrale. Nei prossimi assisteremo a cambiamenti davvero importanti.
Difficile prevedere dove andremo ma certamente non ci saranno più le banche centrali e le banche commerciali come le conosciamo. Di conseguenza tutti i ragionamenti dei politici attuali sono linguaggi che sembrano dei ruggiti di dinosauri pronti a scomparire.
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi